Giovedì 5 Settembre 2024
RICCARDO JANNELLO
Cronaca

Una nuova tragedia. Naufragio di migranti. Ventuno dispersi, tra loro tre bambini

Salvi sette siriani grazie alla Guardia Costiera di Lampedusa. Per tre giorni aggrappati a una barca capovolta e alla deriva . La drammatica testimonianza: i più deboli non hanno resistito alle onde.

Una nuova tragedia. Naufragio di migranti. Ventuno dispersi, tra loro  tre bambini

L’intervento di soccorso della Guardia Costiera dei migranti naufragati ieri

LAMPEDUSA (Agrigento)

"Ci sono ancora tre bambini dispersi in mare, ritrovateli per carità". L’appello è dei sette siriani salvati dal naufragio del loro barcone partito l’1 settembre da Sabratha, sulle coste libiche, per uno dei tanti viaggi della speranza verso l’Italia. L’imbarcazione, di legno, si sarebbe cappottata più volte durante il secondo giorno di navigazione, ancora in acque libiche, e sarebbe stata trasportata dalle correnti alla deriva verso le nostre acque territoriali. Le condizioni meteorologiche erano improvvisamente peggiorate e le condizioni del mare diventate molto difficili. A bordo altri diciotto adulti, uomini e donne, anche loro dispersi che, esausti, sono caduti in mare senza riuscire ad attaccarsi al relitto come invece hanno fatto i sette sopravvissuti.

I superstiti del naufragio sono stati recuperati a circa dieci miglia a sud ovest di Lampedusa e quando il barchino è stato raggiunto dalla motovedetta Sar Cp 324 – che aveva già recuperato da un’altra barca altre 19 persone in balia delle onde – stava per inabissarsi. I sette, che hanno visto sparire nel mare agitato parenti e amici, erano anche loro molto provati, ma hanno resistito; sbarcati al molo Favarolo sono stati visitati dai sanitari e poi accompagnati all’hotspot di contrada Imbriacola.

Hanno raccontato loro ai poliziotti "di essere partiti domenica alle 16 dalla Libia; eravamo ventotto a bordo, i bambini e le persone più deboli non hanno resistito ai marosi cadendo in mare anche prima che la barca si rovesciasse. Abbiamo perso i nostri cellulari. Eravamo tutti siriani e sudanesi". Le autorità marittime italiane hanno avvertito i colleghi di Malta, Libia e Tunisia allertando le centrali di soccorso. Si è alzato in volo anche un Atr 42 della Guardia Costiera, ma al momento non è stato recuperato alcun cadavere.

Le operazioni, che vanno avanti in un vasto raggio fra Libia e Lampedusa, sono coordinate dal Centro nazionale del soccorso marittimo della Guardia Costiera di Roma. La presenza di tre minori fra i dispersi ha colpito in particolar modo l’Unicef il cui coordinatore nazionale, Nicola Dell’Arciprete, ha esortato "i governi a osservare il quadro fornito dal Patto sulla Migrazione e l’Asilo per rafforzare il loro impegno nella protezione dei e delle minorenni, in conformità con le leggi europee. Questo include garantire vie sicure, legali e accessibili per bambine, bambini e adolescenti che cercano protezione e per ricongiungersi con i familiari".

Solo qualche ora prima del ritrovamento dei sette naufraghi c’era stato uno sbarco a Cala Pisana, sempre nell’isola delle Pelagie. 22 persone, fra le quali cinque minori e cinque donne, sono state rifocillate in un primo momento dai turisti. Pure in questo caso erano a bordo sudanesi e siriani oltre ad egiziani, partiti anch’essi dalla Libia. Le indagini cercheranno di capire se ci sono legami fra i due viaggi, l’uno arrivato a terra l’altro naufragato. Secondo i dati del ministero dell’Interno, a ieri i migranti sbarcati sulle nostre coste nel 2024 sono 43.061, quasi ventimila meno dello stesso periodo del 2022 e con un calo di ben 70mila rispetto al 2023.