Roma, 12 dicembre 2024 – Slitta il taglio dell’Irpef al momento in cui sarà verificato il consolidamento dei conti pubblici. È peraltro significativo il riconoscimento della necessità di una flat tax agevolata al 5% per incoraggiare gli straordinari di medici e specializzandi. Lo scopo è quello appunto di incentivare le prestazioni aggiuntive di queste professioni sanitarie sottraendole alla progressività del prelievo fiscale. Ciò dovrebbe indurre una più generale riflessione sui redditi da lavoro dipendente in quanto viziati dalla combinazione tra bassa produttività e modesti trattamenti mediani.
Prima di procedere all’ulteriore ridisegno delle aliquote, forse sarebbe utile riprendere la normativa che entrò in vigore nel 2008. I salari di operai e impiegati potrebbero infatti crescere attraverso una tassazione piatta e agevolata di tutte le componenti premiali della “scomodità” derivante da lavoro straordinario, festivo o notturno come della maggiore produttività e professionalità. In tal modo aumenterebbero la massa salariale, i consumi, la competitività delle imprese. I lavoratori sarebbero motivati ad accettare il disagio e a perseguire obiettivi di incremento della efficienza aziendale e delle competenze senza essere penalizzati, proprio nel caso di comportamenti virtuosi, dalla aliquota marginale.
È ben vero che è in vigore una normativa che dispone la tassazione al 5% dei premi legati ai soli indicatori della produttività incrementale rispetto all’anno precedente ma questa è a dir poco complicata e si applica a minoranze di occupati in quelle aziende più strutturate ove si realizzano accordi aziendali. Cosa diversa sarebbe una generalizzata e automatica tassazione di favore di tutte le componenti meritocratiche del salario in tutte le imprese. Si determinerebbe infatti un clima di diffusa condivisione delle fatiche e dei risultati in una fase di possibile sofferenza della nostra economia.