Venezia, 11 novembre 2024 - “Tranqui, sono sempre qui per te”. È il messaggio postato stamattina in una storia di Instagram da Elena Cecchettin per ricordare la sorella Giulia, uccisa dall’ex fidanzato esattamente un anno fa. Una frase piena di amore accompagnata dall’emoticon del cuore e una foto delle due sorelle da piccole.
A un anno dal femminicidio della 21enne di Vigonovo, è tempo di fare fiorire il dolore per dare una speranza a tutte le donne e fermare il fiume in piena della violenza. È per questo che lunedì prossimo, il 18 novembre, verrà presentata a Montecitorio la Fondazione Giulia Cecchettin, creata dal padre Gino e dai fratelli della ragazza uccisa.
Fondazione Giulia Cecchettin
"Potevamo vederla da tanti punti di vista la nostra vicenda - ha raccontato Gino Cecchettin ieri sera da Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’ - ma io ho cercato di portare il bello di Giulia. Una delle missioni che ha la Fondazione è portare avanti il nome di Giulia e il suo modo di vedere la vita, lei era una ragazza che amava vivere, era buona e altruista, e su questa linea vorremmo continuare”.
Educazione affettiva nelle scuole
Il primo passo sarà la formazione affettiva agli studenti. “Abbiamo individuato quello che è il primo progetto, quello più importante - ha continuato il padre - che è anche inserito nello statuto: fare formazione. Vorremmo insegnare la bellezza dell'amore che tradotto significa far capire agli studenti che amare è molto meglio che odiare, significa fare dei piani didattici che i nostri membri del comitato tecnico, che sono tutti professori universitari, psicologi, pedagogisti, elaborano”.
“La differenza tra amore e possesso”
“Stanno lavorando a questa proposta che porteremo nelle scuole - è entrato nel dettaglio il papà di Giulia - vorremmo fare un percorso che ha la velleità di portare un'ora di educazione affettiva nelle scuole. Per spiegare la differenza che c'è tra amore e possesso, tra amore e odio, facendo virtù del modo di parlare, il linguaggio è importantissimo, come diciamo le cose fa la differenza e può creare empatia o distacco, amore o odio, pace o guerra e questo va insegnato ai ragazzi, fin da bambini.
"Io ho visto con la mia esperienza che concentrandosi su cose positive, anche nelle situazioni in cui non sembrano esserci cose positive, ma concentrandosi sul bello, questo porta a qualcosa di costruttivo. Stiamo lavorando assiduamente e cominceremo ad essere attivi con il piano da gennaio-febbraio 2025", ha concluso Gino Cecchettin.