Martedì 1 Ottobre 2024
ANDREA GIANNI
Cronaca

Ultrà in manette. Estorsioni e violenze, decapitati i vertici del tifo di Inter e Milan

Il racket dei biglietti e il pizzo sui parcheggi: diciannove arresti, trenta indagati. I rapporti con le ’ndrine. Aggravante mafiosa per i leader della curva nerazzurra.

Ultrà in manette. Estorsioni e violenze, decapitati i vertici del tifo di Inter e Milan

Il racket dei biglietti e il pizzo sui parcheggi: diciannove arresti, trenta indagati. I rapporti con le ’ndrine. Aggravante mafiosa per i leader della curva nerazzurra.

e Nicola Palma

Un "patto di non belligeranza" tra le tifoserie organizzate di Inter e Milan, con l’obiettivo di "conseguire profitto" attraverso le attività economiche lecite e illecite che ruotano attorno a uno stadio, San Siro, lasciato per anni "fuori da ogni controllo di legalità". L’ingresso della ’ndrangheta nella galassia delle curve, con una precisa spartizione di ruoli e affari: "Tu fai l’ultras e io faccio il criminale (...) Voi siete ultras, io sono parcheggiatore", affermava, intercettato, Giuseppe Caminiti, una delle figure che facevano da ’ponte’ tra i due mondi. In mezzo le società sportive: l’Inter, in particolare, secondo le indagini "si trova in una situazione di sudditanza nei confronti degli esponenti della Curva Nord". Sullo sfondo una scia di omicidi e violenze che hanno insanguinato le strade di Milano.

LE INDAGINI DELLA DDA

Coordinate dai pm Paolo Storari e Sara Ombra e condotte dalla Squadra mobile e dalla Guardia di finanza, hanno decapitato i vertici delle tifoserie organizzate delle due principali squadre cittadine: 30 persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni ed altri reati (tra loro non figurano dipendenti delle società, che risultano "persone offese"), 19 arresti, 60 perquisizioni eseguite all’alba.

IL MAXI BLITZ

Tra gli ultras coinvolti c’è uno dei capi interisti, Marco Ferdico, legato ad Antonio Bellocco, ‘ndranghetista ucciso lo scorso 4 settembre da Andrea Beretta, anche lui al vertice della curva nerazzurra e ora in carcere per omicidio. E poi Luca Lucci, capo degli ultras milanisti, già condannato per droga e noto perché si fece fotografare nel 2018 con l’allora vice premier Matteo Salvini alla festa per i 50 anni della Sud. Islam Hagag e Christian Rosiello, bodyguard di Fedez (non indagato): dall’ordinanza firmata dal gip Domenico Santoro, che ha disposto le misure cautelari, emerge il "rapporto" fra il cantante, Lucci e "il gruppo di tifosi a questi facenti capo".

INDAGATI A PIEDE LIBERO

Tra questi c’è il politico di centrodestra Manfredi Palmeri, consigliere regionale lombardo eletto con la lista di Letizia Moratti, accusato di corruzione tra privati per i suoi rapporti con l’imprenditore Gherardo Zaccagni (ai domiciliari), interessato a "garantirsi l’aggiudicazione dell’appalto" per i parcheggi dello stadio di San Siro, con alle spalle esponenti della ’ndrangheta che gli avrebbero garantito la protezione. In cambio del suo appoggio, Palmeri avrebbe ricevuto il dipinto ’Duomo, Milano’ dell’artista cinese Liu Bolin, dal valore di circa 10mila euro. Un’indagine, ha spiegato il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo, che "costringe ad aprire gli occhi sulla realtà, sulla deriva degli stadi e sui rischi di un condizionamento criminale e mafioso sul sistema del calcio professionistico e non professionistico italiano".

LA POSIZIONE DEI CLUB

Il procuratore di Milano, Marcello Viola, ha invitato i club a collaborare per "trovare una soluzione alle criticità sui modelli organizzativi": la procura ha avviato, infatti, anche un cosiddetto "procedimento di prevenzione" nei confronti di Inter e Milan, che dovranno dimostrare in un contraddittorio di aver reciso i legami col mondo ultrà, soprattutto sul fronte della gestione dei biglietti per le partite, evitando così il rischio di un provvedimento di amministrazione giudiziaria. E il questore Bruno Megale ha evidenziato il "segnale forte" legato all’emissione di 24 Daspo e di altre 89 proposte di Daspo ’fuori contesto’, sfruttando una norma che consente di impedire l’accesso agli stadi a persone condannate per gravi reati. Tra gli episodi emersi dalle indagini l’accordo tra ultras di diverso colore sulla "vendita dei biglietti per la finale di Champions League" di Istanbul dello scorso anno, con patti sulla spartizione dei ticket ("Così vinciamo tutti") e pressioni sull’allenatore Simone Inzaghi.

GLI AFFARI ILLECITI

Estorsioni ai danni di commercianti, controllo sugli ingressi e sul lucroso business dei parcheggi, le mani sul merchandising e sulle molteplici attività economiche che ruotano attorno allo stadio. Una passione calcistica solo di facciata, piuttosto un’insaziabile "sete di guadagno" in un contesto violento in cui si inseriscono anche fatti di sangue.

L’ESPLOSIONE DI VIOLENZA

La morte dell’interista Daniele Belardinelli, travolto e ucciso dall’auto di un tifoso del Napoli il 26 dicembre 2018, da cui sono partite le indagini. Il tentato omicidio, nel 2019, del rossonero Enzo Anghinelli, vittima di un agguato in pieno giorno. Un altro caso irrisolto, l’omicidio del capo ultrà dell’Inter Vittorio Boiocchi. E, infine, l’accoltellamento di Bellocco per mano di Beretta, già in cella per omicidio e destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare anche nell’ambito della maxi inchiesta sul tifo organizzato sotto la Madonnina.