Venerdì 20 Dicembre 2024
MARISA COLIBAZZI
Cronaca

Ucciso dallo scuolabus Travolto a 18 mesi davanti alla famiglia "Rincorreva la sorellina"

Tragedia in provincia di Fermo, l’incidente col pulmino pieno di bambini. Il racconto dell’autista: "Ho sentito un sobbalzo". La pm dispone l’autopsia

di Marisa Colibazzi

Si chiamava Jaghunar Singh, il bimbetto di un anno e mezzo che ieri mattina, è tragicamente finito sotto la ruota dello scuolabus dove era appena salita la sorellina più grande (5 anni) per andare alla scuola dell’infanzia a Casette d’Ete (frazione di 4.500 abitanti). Su quel corpicino rimasto immobile in mezzo a via Pisanelli, si è gettata la mamma, prostrata, urlando il suo dolore. Lo scuolabus che, poco dopo le 8, passa tutte le mattine in via Pisanelli anche ieri si è fermato per far salire i bambini, compresa la sorellina di Jaghunar, che frequenta la materna, era appena ripartito. La famiglia Singh è di origine indiana, ha comprato casa lungo quella via, è gente brava e benvoluta.

È stata questione di attimi e quella che era una tranquilla mattinata si è trasformata nel peggiore degli incubi. Secondo la versione ipotizzata dalle forze dell’ordine intervenute, Jaghunar, che pare fosse rimasto davanti casa in attesa del ritorno di lì a un attimo della mamma, sarebbe sceso in strada nello stesso, fatale, momento, in cui lo scuolabus ripartiva, finendo sotto la ruota posteriore del mezzo. Le grida disperate della madre accorsa accanto al bambino riverso sull’asfalto, hanno richiamato l’attenzione del conducente che aveva percorso appena pochi metri e che si è sentito gelare il cuore quando, dallo specchietto retrovisore, ha visto il bimbo in mezzo alla strada: "Andavo pianissimo ma ho sentito un sobbalzo insolito – racconta l’autista di lungo corso, di 57 anni, sotto choc –. Con l’assistente ci siamo chiesti cosa potesse essere perché in quel punto non ci sono dossi. Forse qualcosa finito in mezzo alla strada. E invece". L’assistente che era con lui sul pulmino è anche volontaria della Croce Azzurra e senza esitare, si è catapultata verso Jaghunar, praticando le manovre del caso in attesa dell’arrivo dei soccorsi che sono piombati sul posto in un lampo, ma ogni tentativo di tornare a far battere quel cuoricino è stato inutile. A quel punto, nell’attesa che venisse concesso il nulla osta per il recupero della salma, i militi si sono sistemati in cerchio intorno al piccolo Jaghunar, come nel più triste dei girotondi, stendendo teli per proteggerlo dagli sguardi dei residenti e dei numerosi connazionali della famiglia (di nazionalità indiana).

I bambini che erano sullo scuolabus sono stati trasferiti su un altro mezzo. Hanno scosso le corde più profonde del cuore i lamenti angosciati della mamma mentre quella salma così minuta veniva deposta in una bara di zinco troppo grande e troppo ingiusta per un bambino che si era appena affacciato alla vita, e portata all’obitorio. L’ispezione cadaverica non è stata sufficiente a chiarire l’accaduto per cui il magistrato ha disposto l’autopsia e in procura è stato aperto un fascicolo d’indagine per omicidio stradale. Lo scuolabus è stato posto sotto sequestro. "Appena ho saputo, mi si è gelato il sangue e sono subito corso qui – le parole del sindaco Alessio Pignotti –. Una tragedia immane". I rilievi sono stati effettuati dalla polizia Locale, ma sul posto anche pattuglie della polizia e dei carabinieri della locale stazione.