Giovedì 21 Novembre 2024
VIVIANA PONCHIA
Cronaca

Uccisa l’orsa Kj1, animalisti in rivolta. Anche il ministro contro la Provincia: "L’abbattimento non è la soluzione"

Dopo i due stop del Tar il presidente Fugatti firma un terzo decreto subito eseguito dalla Forestale. Pichetto Fratin: "Serve il prima possibile un piano di sterilizzazione". Associazioni in ansia per i tre cuccioli.

Trento, 31 luglio 2024 – Il decreto di abbattimento è stato firmato a mezzanotte, il tempo di individuarla e ieri mattina l’orsa Kj1 è stata uccisa. Perché "ad alto rischio". Responsabile di almeno "sette interazioni con l’uomo", l’ultima il 16 luglio ai danni di un escursionista francese. La decisione del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, soprannominato dagli ambientalisti "il generale", si è tradotta nel blitz così descritto in una nota: "Una squadra del Corpo forestale è entrata in azione nei boschi sopra Padaro di Arco, dove l’animale era stato localizzato attraverso il radiocollare. L’orsa era un esemplare pericoloso secondo la scala del Pacobace (il Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali). Lo ha attestato anche Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), confermando la necessità di rimuoverla al più presto".

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Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, primo fra tanti, non l’ha presa bene. Come un bambino a cui abbiano strappato l’orsacchiotto dicendogli che è troppo grande per certe cose. Come uno sciamano che se ne intende di animali totemici e sa che l’orso vive dentro di noi per ricordarci la forza primordiale della natura. O semplicemente come un politico preso in contropiede. Le truppe di Fugatti, in precedenza fermate dal Tar, hanno tramortito anche lui: "L’ho già detto al presidente: la soppressione dei singoli orsi non è la soluzione del problema. Comprendo lo stato d’animo degli amministratori e della popolazione, ma oggi viviamo gli effetti di un errore del passato, dovuto a un’incauta scelta di sfruttamento turistico dell’immagine dell’orso in Trentino compiuta 25 anni fa".

La sua era un’idea di convivenza morbida: "Certamente una via da percorrere è la sterilizzazione e ci stiamo lavorando. Ma questa misura, se non accompagnata da corretta informazione ai cittadini e da nuove azioni, rischia di essere insufficiente". Il ministro contro la provincia. E dietro le legioni delle associazioni animaliste con in testa Michela Vittoria Brambilla, molto arrabbiata: "Vergogna Fugatti – scrive su X – Ha mandato i suoi dipendenti sicari ad uccidere mamma orsa! Mi dà il voltastomaco questo personaggetto con la sua crudeltà. Ha firmato di notte, in un orario in cui il Tar non poteva intervenire. Vergogna, vattene!".

Gronda "dolore e rabbia" la nota della Lav firmata da Massimo Vitturi: "Siamo davvero preoccupati per i cuccioli e per questa furia orsicida che non si ferma. Fugatti e la sua giunta sfogano sugli animali la loro incapacità politica di favorire una convivenza pacifica. C’erano tante alternative possibili, tra cui anche quella del trasferimento in Romania che avevamo suggerito. Lo denunciamo per la violazione dell’articolo 544 bis, ossia uccisione non necessitata".

Critiche anche da M5S: "La colpa? Essere mamma e avere agito per proteggere i suoi cuccioli – scrive il vicepresidente della Camera Sergio Costa – Ormai basta una passeggiata nei boschi vicino a un centro abitato, in una montagna sempre più affollata, a far emettere sentenze di morte. È assurdo, crudele e inconcepibile. Tutti gli orsi trentini sono in pericolo".

Kj1 con i suoi 22 anni e altri nove parti alle spalle, era la più anziana della popolazione trentina e lascia orfani tre cuccioli. La sua fedina penale ("i famosi incontri con l’uomo documentati" che hanno fatto rompere gli indugi a Fugatti), è la seguente. 19 giugno 2017: sorpresa da un agricoltore a mangiargli le ciliegie dall’albero, finisce pari: l’uomo scende dall’auto per cacciarla, lei soffia e scappa. 23 agosto 2022: incontro uomo-orsa (con cuccioli) lungo una pista ciclabile: l’animale "manifesta un atteggiamento minaccioso, indice di poco timore per l’uomo".

11 giugno 2023: l’orsa tenta di entrare in una legnaia, gli abitanti della cascina escono urlando e le tirano addosso cose, lei guarda la scena indifferente e si allontana con calma. 13 luglio 2023: incontro uomo-orsa a 15 metri, la bestia soffia, l’uomo batte le mani, nessuno si fa male. Infine lo scorso 16 luglio Kj1 incontra nel bosco Vivien Triffaux, turista francese di 43 anni, e lo morde. È la sua condanna, anche se dopo la cattura e le sospensive del Tar torna in libertà. L’uomo non porterà rancore: "Ricordo che è l’uomo a causare i danni peggiori alle altre specie". Nel 1999, per salvare il piccolo nucleo di orsi sopravvissuti a un’inevitabile estinzione e con i fondi dell’Ue, il Parco Adamello Brenta, la Provincia autonoma di Trento e l’Istituto nazionale della fauna selvatica vararono il progetto Life Ursus. L’idea era quella di ricostruire un nucleo vitale nelle Alpi centrali con il contributi di esemplari sloveni, ma è scappata di mano.

"Il ministro sbaglia – incalza Luigi Spagnolli – vicepresidente del Gruppo per le Autonomie – per nessuno è facile uccidere ma bisogna prendere atto che un equilibrio si è rotto e c’è un problema di sicurezza pubblica". Quando si scivola dall’amore alla paura non finisce mai bene.