Venerdì 18 Ottobre 2024
CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Uccisa e fatta a pezzi. Due ore dopo il delitto il killer comprò l’accetta. Ma punta allo sconto di pena

Agli atti dell’Appello lo scontrino degli attrezzi usati per smembrare Carol. Condannato a 30 anni, il bancario chiede l’abbreviato. Ricorso del pm per l’ergastolo.

Uccisa e fatta a pezzi. Due ore dopo il delitto il killer comprò l’accetta. Ma punta allo sconto di pena

Uccisa e fatta a pezzi. Due ore dopo il delitto il killer comprò l’accetta. Ma punta allo sconto di pena

RESCALDINA (Milano)

Uno scontrino di un Brico delle 13.49 del 11 gennaio 2022 , a circa due ore dall’omicidio, è racchiuso nelle 41 pagine di ricorso depositato dalle parti civili contro la decisione di condannare a 30 anni e non all’ergastolo Davide Fontana, il 44enne bancario milanese, reo confesso dell’omicidio di Carol Maltesi. L’uomo, subito dopo aver ucciso la vicina di casa, con cui stava girando un video hard, era infatti già a Cerro Maggiore in un negozio di bricolage per acquistare seghetto e accetta così da fare a pezzi il cadavere. Un dettaglio che si lega alla dinamica di quell’omicidio, con la ragazza prima presa a martellate, poi sgozzata in camera da letto, infine fatta a pezzi e messa in un frigorifero a pozzetto comprato on line: possibile, si chiedono le parti civili, che non ci sia stata premeditazione se in così poco tempo Fontana sia stato in grado di mettere in atto l’orribile operazione per disfarsi del cadavere?

I difensori del bancario nel frattempo hanno presentato ricorso in Appello per chiedere il rito abbreviato, che se accolto prevede uno sconto di un terzo della pena per il proprio assistito (una domanda analoga in primo grado era stata rigettata). Dal canto suo la procura di Busto Arsizio due settimane fa ha impugnato la sentenza di primo grado chiedendo a sua volta l’ergastolo, convinta della sussistenza delle aggravanti della premeditazione, della crudeltà e degli abbietti motivi. Aggravanti queste, che potrebbero rientrare in gioco proprio con il ritrovamento di quello scontrino: la donna fu uccisa fra le 11,30 e le 11,55 e Fontana alle 13,49 stava già uscendo dal negozio pronto a fare a pezzi il cadavere. Nel ricorso depositato dalle parti civili emerge anche che, una volta uccisa Carol, Fontana ha inviato un messaggio all’ultimo compagno della donna, Salvatore Galdo, scrivendogli "finito", intendendo le riprese del video hard che stava girando e che Fontana stesso aveva commissionato usando uno pseudonimo sulla piattaforma Only Fans, così da convincerla a girare una scena cruenta, divenuto il set del delitto. Secondo la procura un piano diabolico e ben architettato, quindi palesemente premeditato. Poi altri tre mesi in cui Fontana si è finto Carol, usando senza scrupoli il telefono della donna per contattare parenti e amici e depistare chi chiedeva notizie, come farle dire di essere corsa a Dubai per questioni lavorative e non poter così parlare con il figlio come invece faceva abitualmente.