Venerdì 30 Agosto 2024
NINO FEMIANI
Cronaca

Uccisa a coltellate dal marito. Vicina prova a difenderla: ferita. L’uomo preso mentre fugge

La vittima, di origine polacca, aveva 50 anni. L’altra donna era intervenuta in suo soccorso. La coppia ormai viveva separata. L’omicidio dopo l’ennesima lite: lei ha cercato di scappare.

Un condominio bianco senza identità, come tanti nel basso Salento, lontano dai gettonatissimi centri del turismo di massa. Qui, a Taurisano, un paesone di dodicimila anime che vivono tra la campagna e le enormi cave a cielo aperto di pietra leccese, è andato in scena l’ennesimo femminicidio. Albano Galati, 57 anni, ha ucciso a coltellate la moglie di 50 anni, Aneta Danecik, origini polacche. Poi ha ferito la vicina, accorsa, richiamata dalle invocazioni di aiuto della vittima. Per fortuna le sue ferite sono superficiali. Tutto è avvenuto nel pomeriggio di ieri, dopo le 17, quando è iniziata nella cucina di casa una discussione tra Aneta e il marito, mezzo ubriaco. In casa c’era ancora uno dei quattro figli della coppia.

Un alterco continuato per diversi minuti con toni che si alzavano sempre di più, fino a quando l’uomo – che ha precedenti di polizia per rissa e furto – ha preso un coltello da cucina e colpito la moglie. Aneta, pur ferita, ha tentato di scappare, ma il marito l’ha rincorsa e le ha inferto le pugnalate mortali, nonostante il tentativo coraggioso della vicina di sottrarla al terribile destino. L’uomo ha poi lasciato il coltello insanguinato ed è uscito in strada. Ha fatto pochi passi prima di essere fermato da una volante del commissariato di polizia, richiamata da alcuni inquilini.

"Ho ucciso mia moglie, mi accusava di essere un buono a niente", ha confessato agli agenti che lo portavano in questura dove l’attendeva la pm, Giorgia Villa. I sanitari del 118, intervenuti rapidamente hanno potuto solo constatare il decesso di Aneta e accompagnare in ospedale la vicina ferita. La donna aveva raccontato che Albano, si ubriacava spesso diventando violento dopo venti anni di matrimonio. "Lui era già andato via di casa e viveva altrove, ma nessuno immaginava un epilogo così tragico", ribadisce il vicino di pianerottolo che riferisce di liti perché Galati veniva accusato da Aneta di non provvedere alle necessità della famiglia e di spendere i pochi soldi in birre e vino. "Forse stava anche pensando di ufficializzare la separazione – aggiunge una donna seduta sulla panchina di pietra all’ingresso del palazzo di via Corvaglia – e questo lui non lo accettava". Galati, attualmente in stato di fermo, aveva lavorato in passato in una ditta di pulizie di Galatina, poi aveva lasciato il lavoro e si faceva assistere dai servizi sociali.