Mercoledì 7 Agosto 2024

Uccide la moglie in strada. Le spara dritto al cuore, poi entra dal tabaccaio: "Ho fatto ciò che dovevo"

L’agguato e poi confessa. La 72enne era appena uscita da una clinica veterinaria. Lei aveva avviato l’iter per separarsi. Un’amica della donna: "Lui la tradiva". Il killer non voleva pagarle gli alimenti. Il pm: controllo ossessivo, un Gps nell’auto.

Uccide la moglie in strada. Le spara dritto al cuore, poi entra dal tabaccaio: "Ho fatto ciò che dovevo"

Annarita Morelli, 72 anni, è stata uccisa dentro la sua auto a Fonte Nuova, Roma

FONTE NUOVA (Roma)

Le ha sparato un unico colpo al petto, vicino al cuore, uccidendola dentro la Panda rossa che stava per mettere in moto alle 9 del mattino. Lui, Domenico Ossoli, 74 anni, autista di bus privati in pensione, si è poi costituito dentro il bar tabacchi accanto al centro veterinario dove la moglie, Annarita Morelli, 72 anni, si era recata per ritirare dei farmaci per un gattino. "Ho fatto quello che dovevo: l’ho ammazzata, piuttosto che darle la separazione", ha confessato al titolare il marito (e padre di tre figli) assassino. Teatro del 65esimo femminicidio del 2024 è Fonte Nuova, Comune alle porte di Roma. All’arrivo dei carabinieri, l’uomo non ha opposto resistenza, consegnando l’arma del delitto con ancora 8 colpi dentro, legalmente custodita per uso sportivo (Ossoli è anche un appassionato cacciatore). Una testimone ha raccontato ai cronisti: "Ossoli? Era tranquillo dopo il delitto".

Gli ingredienti di questa storia di sangue sono quelli tipici dei femminicidi. La coppia si stava separando, ma il 74enne insisteva perché la vittima ritirasse l’istanza visto che non voleva più pagarle gli alimenti. Morelli era casalinga e da quando suo marito era uscito di casa lei aveva iniziato a fare lavoretti saltuari dai vicini e dagli amici, per arrotondare i 300 euro che lui le passava. "A marzo c’era stata la prima udienza di separazione, Annarita voleva andare avanti, troppi i tradimenti subiti. E alla fine lei aveva trovato un suo equilibrio, mamma esemplare prima e nonna tanto presente ora. Lui però la separazione non la voleva, le aveva chiesto di ripensarci", spiega una amica della 72enne, Inquilina dello stesso palazzo dove, al terzo piano, viveva Annarita Morelli.

Dell’uccisione di Annarita nessuno nella zona riesce a dare una spiegazione. "Stamattina (ieri, ndr) il figlio più piccolo, che vive con lei, è venuto qui dal lavoro – ricorda la donna –. Non sapeva nulla di quanto fosse accaduto, ho dovuto dirgli io della madre. E poi Domenico, l’ultima volta l’ho visto sabato mattina. Mi è sembrato del tutto normale, tranquillo. Insisteva, però, perché Annarita ritirasse la causa di separazione. Aveva poi avuto da ridire per i lavoretti che faceva, diceva che non le avrebbe più dato i soldi, che lui la pensione se l’era meritata". Ossoli esercitava un "controllo ossessivo" sulla moglie Morelli tanto da averle piazzato di nascosto un Gps nell’auto e aver attivato "ulteriori modalità di controllo" per monitorare i suoi spostamenti. Lo afferma il procuratore di Tivoli, Francesco Menditto. Il movente dell’omicidio aggravato dalla premeditazione, conclude la procura, va individuato nella "volontà della donna di sottrarsi al controllo ossessivo".

Annarita Morelli era andata dal veterinario, in una clinica lì accanto, per ritirare la ricetta di un antiparassitario per un gatto di cui si prendeva cura. "Gestiva una colonia felina – raccontano in zona –, veniva dal veterinario una volta ogni due mesi". Lei è salita al posto del guidatore, il marito l’ha attesa fuori e ha fatto fuoco. I carabinieri di Mentana si precipitano a sirene spiegate e trovano lì ad aspettarli Domenico Ossoli. Sul posto si precipita prima il fratello della donna, Giancarlo, che lavora nel reparto di salumeria del supermercato a pochi passi e trova la sorella ormai senza vita. Poi corre uno dei tre figli, sorretto dalla moglie. Sono sotto choc, hanno gli occhi terrorizzati, non parlano, piangono.

Alessandro Belardetti