di Stefano Brogioni
L’ultima battaglia della guerra all’ultima corsa tra tassisti e il colosso Uber si è consumata a Firenze. In riva all’Arno un conducente di Bagni di Lucca al servizio della multinazionale sarebbe stato inseguito e minacciato da un tassista, al quale si sarebbero poi accodati altri colleghi. Il tutto, denuncia Francesco Artusa, presidente dell’associazione di ncc e bus turistici Sistema trasporti, si sarebbe trasformato in un acceso confronto davanti alla caserma dei carabinieri di Borgo Ognissanti, dove il conducente avrebbe cercato rifugio. La situazione, a Firenze come in altre città d’arte, dopo anni di battaglie soprattutto a Roma e Milano, è diventata tesa dopo che, dal primo dicembre, è cominciato il servizio Uber Black: Ncc o autisti con auto di lusso nere vengono assunti a ore dalla piattaforma e forniscono il servizio prenotato dagli utenti tramite app. Un semplice clic che fa imbufalire i tassisti, da sempre vincolati da concessioni e tariffe. "Erano le una di sabato notte – racconta Luca, 41 anni, titolare di una ditta con due dipendenti – avevo appena accompagnato due persone all’hotel St Regis quando sono stato raggiunto da un taxi. È ripartito subito dopo di me, mi sono fermato a bordo strada e si è fermato anche lui. Nel frattempo, altri tassisti lo hanno raggiunto. Ho vagato un po’ fino a quando, preoccupato, sono tornato in borgo Ognissanti e sono entrato con il muso del mio mezzo dentro l’ingresso della caserma dei carabinieri. Mi sono rivolto al piantone. Nel frattempo, i taxi erano diventati una decina. C’è stata una discussione, sono stato offeso, mi dicevano di essere abusivo, che non avevo diritto a passare nelle ztl. Paura? Vivo con angoscia. Ho famiglia, dei mezzi. È inaccettabile. Sono nel giusto, ma sono in difficoltà a continuare". I carabinieri, dopo aver identificato i presenti, stanno facendo accertamenti.
"Diversi tassisti inseguono Ncc regolarmente ingaggiati a ore da Uber, li riprendono senza autorizzazione, li insultano e li intimidiscono", aggiunge Artusa. "La nostra Confederazione non ha gran simpatia per tutti i rivenditori di servizi Ncc, siano essi multinazionali straniere o radiotaxi, ma non possiamo comunque tollerare ronde di giustizieri della notte improvvisati e pertanto ci aspettiamo una reazione immediata da parte del sindaco Nardella e della prefettura". "Purtroppo – sostiene Artusa – casi simili non sono nuovi, sia a causa di pubbliche amministrazioni che hanno spesso coccolato i tassisti oltre ogni ragionevolezza, anche nelle frange più violente, sia a causa della superficialità di alcuni organi di stampa che, come nei giorni scorsi, hanno riportato le bugie di alcuni sindacalisti che volevano l’intermediazione di Uber accessibili ai soli Ncc con autorizzazioni di Firenze".
"I tassisti – risponde Claudio Giudici, presidente del sindacato Uritaxi – si sono recati spontaneamente alla caserma chiamati da un collega insospettito dall’attività di un Ncc di Bagni di Lucca che da giorni, insieme ad altri, opera su Firenze. Purtroppo questi Ncc sono vittime delle interpretazioni ‘creative’ di scaltri rappresentanti e potenti multinazionali, ma elusive dei cardini della legge: siamo di fronte a trasporto pubblico locale", che significa che questi conducenti, "come noi, oltre a dover servire una determinata comunità territoriale, devono stazionare in una rimessa e non nelle piazze fiorentine, e rivolgersi direttamente ad una clientela specifica, non a un intermediario. Se tutto ciò non deve più valere, ma sappiamo come Nardella e Giani come noi non siano di questo avviso, che viga pure la legge della giungla, ma ciò valga anche per i tassisti, liberati dalle tutele anti-economiche a favore dell’utenza".