Milano, 13 giugno 2023 – Il 19 marzo 2022 era un sabato. Dietro alle spalle di Silvio Berlusconi c’erano una mancata elezione al Quirinale, ripetuti ricoveri, due mogli e un numero imprecisato di amori, cinque figli, quattordici nipoti e una bisnipote. E lui, a 85 anni, si concedeva il lusso di un non matrimonio con la fidanzata Marta Fascina, la donna che gli avrebbe tenuto la mano fino all’ultimo istante. Dopo la cerimonia senza valore legale – ci fu chi lo considerò un compromesso per non gettare nel panico l’asse ereditario – quel giorno il Cavaliere lasciò parlare solo il cuore: "Il mio per te, Marta, è un amore grande. È qualcosa che non ho mai provato prima. Per me tu sei indispensabile, irrinunciabile. Mi sei stata vicina nei momenti duri, mi hai aiutato. Mi completi, non potrei vivere senza di te. Riempi la mia vita".
Da venerdì e fino a ieri mattina la donna coi colori della fatina di Pinocchio e 53 anni di meno, eletta nel 2018 alla Camera nelle file di Forza Italia, facendo le scarpe all’ex ministra Nunzia De Girolamo, è stata accanto all’uomo che era andato dall’orafo a ordinare un solitario di diamanti a forma di cuore. Lei in cambio, quasi una premonizione, aveva escogitato per il fidanzamento il regalo più disarmante, un calco delle loro mani intrecciate. Dicono fosse stata proprio Marta Fascina a cominciare, quando già ai tempi dell’università gli scriveva lettere piene di ammirazione. E nel 2018, dopo la rottura con Francesca Pascale, si iniziò a parlare di un matrimonio imminente. Lui smentì con una nota ufficiale: "Il rapporto di amore, di stima e di rispetto che ci lega è così profondo e solido che non c’è alcun bisogno di formalizzarlo con un matrimonio". Una festa nel cuore della Brianza, piuttosto, a Villa Gernetto. Mangiata per sessanta, taglio della torta e persino gli auguri irriverenti della Pascale, che promise di fumare uno spinello propiziatorio. Gli increduli bisbigliavano che bisogna avere davvero i superpoteri per riprovarci ancora a quell’età e con spunti di romanticismo adolescenziale.
L’amico Vittorio Sgarbi ricordava la divisione del mondo secondo Berlusconi: i politici, gli amici e le donne, dove sono state sempre queste a creare più problemi. "Ho la fila, tutte mi vogliono sposare – scherzava l’ex premier –. E sapete perché? Punto primo sono simpatico. Punto secondo ho un po’ di grana. Terzo, la leggenda dice che ci so fare. Quarto, tutte pensano: è vecchio, muore subito e io eredito". Autoindulgente. E però spietato con se stesso. Sapeva che con la simpatia non si fa troppa strada e che sopra una certa cifra è faticoso distinguere fra l’uomo e il patrimonio. Poi è comparsa la fata bionda, il resto scomparso. La prima e la seconda moglie, le compagne ufficiali venute dopo e quelle ufficiose, le lecite e le proibite. Qualcuno le ha contate, ma è Marta stringergli la mano all’ospedale e ciò che è stato non ha più importanza. "Non parliamo di donne perché lì li batto tutti", diceva. E poi era il primo ad attaccare il discorso mescolando passione autentica e oscenità. "Misogino io? Ho un’altissima considerazione delle donne, controllate la percentuale nel mio partito e nelle mie aziende".
Carla Elvira dall’Oglio, sposata nel 1965 e madre di Marina e Pier Silvio, è rimasta sempre lontana dai riflettori. Veronica Lario si è eclissata dopo il divorzio. Intorno sciami di amiche, deputate, attrici, elettrici spasimanti, ragazzine. Il Cialis e le Olgettine. Ruby e il lettone di Putini. La Santanchè che "era ossessionata da me", lo struggimento per la Dellera, la Pascale e i cagnolini, l’ultima compagna trentenne votata al low profile. "Il cuore di Berlusconi ha lavorato il triplo di quello di una persona normale" fu la diagnosi del medico personale Alberto Zangrillo dopo l’intervento alla valvola aortica. Era anche una metafora.