"Io ho già prenotato". "A me l’ha detto la mamma, ma a chi devo rivolgermi?". "Dobbiamo prenotarci? Ma saranno aperti gli uffici a Ferragosto?". La decisione del Governo è giovane giovane. E si vede. A Bologna, all’aeroporto Marconi, ieri mattina chi era appena rientrato da Barcellona, Ibiza e Valencia aveva una vaga idea. Sì, c’è l’obbligo del tampone per chi torna da una vacanza in Croazia, Grecia, Spagna e Malta. Ma le procedure provvisorie, ovvero l’indicazione alle autorità sanitarie del proprio rientro da quei Paesi entro le 48 ore per poi effettuare il test, sono ancora avvolte dalla nebbia per alcuni viaggiatori.
Coronavirus Italia, il bollettino del 14 agosto
Al Marconi non ci sono ancora punti medici dedicati – oggi ci sarà un incontro con l’Ausl per capire quando alcune attività, come il tampone istantaneo in aeroporto, potranno partire. Probabilmente la settimana prossima –, ma i flussi sono ben organizzati, complici anche le presenze ben distanti dai boom pre-Covid. Non si può sostare nell’atrio davanti ai cancelli degli arrivi, nell’area ci sono precise disposizioni anti assembramenti. L’unica eccezione è per Ramy Ben, che sta aspettando che la sua Mariem sbarchi dal volo in arrivo da Tunisi. Lei arriva in abito bianco e mascherina coordinata, lui le porge un bouquet di velo da sposa e un anello. "Causa Covid, abbiamo dovuto spostare la cerimonia di nozze, la faremo in futuro – spiega Ramy –. Intanto oggi saremo a pranzo con la famiglia. Peccato solo dover rimandere il viaggio di nozze: lei deve fare due settimane di quarantena".
Oltre a Ramy e Mariem tornano a Bologna anche tanti altri ragazzi dalla Spagna. Alcuni informatissimi. "Alcuni di noi hanno già prenotato visita e tampone – spiega Mattia Bigi, la comitiva di ventenni reggiana era a Valencia –. Ci sembra una mossa giusta, peraltro in Spagna ci sono sembrati molto più severi". Conferma la severità spagnola anche un gruppo di ragazzi di Prato, di ritorno da Formentera via Ibiza. "La polizia ti intimava di metterti la mascherina, se per strada non la indossavi", spiega Marco Cardaropoli. "I tamponi obbligatori qui in Italia sono corretti".
Ma alcuni vogliono capire meglio le procedure. "Mi ha avvisato mia mamma ieri, adesso capirò come fare", spiega la bolognese Elide Sciagura. Per Lucia Dall’Osso e Rebecca Ferri, invece, "l’aumento dei contagi in tutta Europa giustifica questa misura. Gli uffici saranno aperti? Ok, allora comunicheremo il nostro rientro al più presto".