Salerno, 19 agosto 2019 - E' stato recuperato oggi il corpo di Simon Gautier, il 27enne francese trovato morto ieri in un burrone nel territorio di San Giovanni a Piro (Salerno), nel Cilento, dopo 10 giorni di ricerche. Proprio sulle ricerche si è acceso il faro della magistratura. La Procura competente di Vallo della Lucania ha infatti aperto un'inchiesta per accertare eventuali ritardi nella macchina dei soccorsi.
"E' bene fare chiarezza e approfondire alcuni aspetti che riguardano le operazioni di soccorso - ha spiegato il procuratore Antonio Ricci citato da Repubblica Napoli - questo nel rispetto dei familiari e di tutti gli italiani. Insieme al procuratore di Lagonegro valuteremo la strada da percorrere".
"Simon Gautier morto subito dopo la telefonata"
Sulla data e le cause esatte della morte farà chiarezza l'autopsia, che sarà eseguita all'ospedale di Sapri. Ma da una prima analisi del salma emerge che Simon Gautier sarebbe morto poco dopo la telefonata al 118, 40-45 minuti si ipotizza. Lo si evincerebbe, secondo i carabinieri, anche dallo stato di decomposizione del corpo, rimasto a lungo sotto il sole. A portare al decesso sarebbe stata l'emorragia dovuta alla frattura di una gamba che avrebbe rescisso l'arteria.
"Con geolocalizzazione poteva salvarsi"
Familiari e amici lamentano errori: "Si poteva e si doveva fare di più" per Simon. Il giovane, partito da Policastro per un'escursione l'8 agosto, il giorno dopo aveva chiamato il 112 (la telefonata è stata subitro trasferita al 118) chiedendo aiuto: "Sono caduto - diceva - mi sono fratturato le gambe".
Il presidente nazionale della Società italiana sistema 118 Mario Balzanelli lancia un j'accuse. "Se l'Italia avesse applicato la direttiva Ue recepita nel 2009, Simon Gautier sarebbe stato immediatamente geolocalizzato, soccorso in tempi rapidissimi, e forse con esiti ben diversi". E' una vicenda che "rende palese l'assurdo, insostenibile fatto che in Italia le Centrali Operative 118 sono ancora prive del sistema di geolocalizzazione delle chiamate d'emergenza, pur previsto dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 2009".
La ricostruzione del 118
Ecco la ricostruzione degli eventi fatta dal direttore delle postazioni del 118 Basilicata, Serafino Rizzo: l'ambulanza del 118 Basilicata è partita da Lagonegro (Potenza), verso la costa Tirrenica, un'ora e quaranta minuti dopo il primo contatto con Simon Gautier, avvenuto alle 9 di mattina. Dopo la chiamata il cellulare di Gautier venne fatto ripetutamente squillare, senza alcun esito. Si decide quindi di inviare anche un sms: se venisse letto, i soccorritori otterrebbero una posizione più precisa. Il 118 della Basilicata riceve la geolocalizzazione della prima telefonata di Gautier dal Soccorso Alpino alle ore 10.30 circa: si tratta di un'ampia area nella zona di Maratea (Potenza), dove vengono inviate alle ore 10.43 una prima ambulanza e un'auto dei carabinieri, senza però trovare alcuna traccia dell'escursionista. Da questo momento in poi le ricerche si estendono verso nord, nel golfo di Policastro. Vanno avanti per 10 giorni, fino al ritrovamento.
IL RECUPERO DELLA SALMA - Le operazioni di recupero del corpo, trovato in località Ciolandrea nel territorio comunale di San Giovanni a Piro, sono iniziate all'alba di oggi e sono durate diverse ore. Hanno partecipato anche gli uomini del Soccorso Alpino. Il corpo era in un dirupo profondo circa duecento metri. Per le difficoltà date dal terreno impervio, ieri si era deciso di posticipare a stamani le attività. La salma è stata trasportata via mare al porto di Policastro e messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.
La mappa
I soccorritori ipotizzano che Simon si sia avventurato fuori dal sentiero battuto, in una zona molto franosa. Il ragazzo si sarebbe arrampicato su una roccia e qui sarebbe scivolato.
Per la giornata di domani il Comune di San Giovanni a Piro ha proclamato il lutto cittadino.