Mercoledì 25 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Cortina è la metà preferita delle vacanze sulla neve. Aumentano i prezzi di alberghi e skipass in tutta Italia

Anche Madonna di Campiglio e Livigno sul podio delle località di montagna più gettonate. Ma i rincari spingono i turisti (soprattutto stranieri) a scegliere le mete in base alle proprie tasche. Ecco quanto si spende per un weekend o una settimana bianca sugli sci

Vacanze sugli sci

Vacanze sugli sci

Belluno, 12 novembre 2024 – È Cortina la meta preferita per le vacanze invernali, la regina delle Dolomiti sul gradino più alto del podio, seguita dalla località trentina di Madonna di Campiglio e la valtellinese Livigno. Il fascino delle Dolomiti venete non cala: lo conferma l’aumento di turisti (soprattutto stranieri), nonostante il rincaro di alberghi e scuole di sci. Anche se, rivelano i dati dell’Osservatorio Skipass Panorama Turismo, più che tornare nello stesso posto i vacanzieri preferiscono risparmiare. 

"La stagione invernale si apre sotto il segno dell'ottimismo per la montagna bianca italiana”, annuncia Massimo Feruzzi, responsabile dell’osservatorio Skipass, nonostante i prezzi alle stelle. Se in media cala di poco l’indice di fedeltà alla località, quest’anno ci sono comunque 125mila persone che resteranno in montagna per tutto l’inverno (100 giorni), in maggioranza donne (55,3%). 

Turisti italiani in calo, aumentano gli stranieri

Calano le prenotazioni dei turisti italiani, mentre aumentano gli stranieri. A scoraggiare sono i costi dei soggiorni in vista di Natale e Capodanno, rincari che segnano un +5,9% rispetto all'anno scorso. Costano di più i prezzi delle camere (+5,1%) e il costo degli skipass, che cresce mediamente del +6,2%.

Si riduce quindi la lunghezza del soggiorno medio: il 66,8% a fine ottobre non aveva ancora prenotato la settimana bianca. Cresce la presenza di clientela straniera, in particolare di Polonia, Uk, Usa e Repubblica Ceca.

Quanto costa una vacanza sulla neve

Le scuole di sci hanno incrementato le tariffe del 6,9%, mentre i servizi di ristorazione mostrano il rincaro maggiore, con un aumento dell'8,1%. Per una settimana bianca, un adulto spenderà in media 1.453 euro, mentre un nucleo familiare composto da due genitori e un figlio affronterà una spesa di 3.720 euro.

Il weekend in montagna costa invece in media 571 euro per un adulto e 1.630 euro per una famiglia, evidenziando un aumento dell'8,4% rispetto allo scorso inverno. Anche le scuole di sci si sono adeguate alla tendenza nonostante l’Iva agevolata al 5% che finora aveva avuto un effetto positivo sui turisti, viste che è il settore che negli ultimi anni ha subito meno rincari.

I numeri dell’osservatorio

Sono i numeri per la stagione 2024-2025 (dall'ultimo fine settimana di ottobre) che risaltano dall'ultima edizione di Skipass Panorama Turismo, l'osservatorio nazionale dei flussi montani, alla sua 15esima edizione, a cura della società Jfc con sede a Faenza. Sono 61 destinazioni monitorate, con focus albergatori, ristoratori, impianti invernali di risalita e scuole di sci.

"La stagione invernale 2024/2025 si apre sotto il segno dell'ottimismo per la montagna bianca italiana- spiega Massimo Feruzzi, ceo di Jfc e responsabile dell'osservatorio - con un incremento del 4,2% rispetto allo scorso anno, arrivando ad un fatturato stimato di 11 miliardi e 674 milioni: questo dato, incoraggiante in sé, si lega alla crescente affluenza dei turisti internazionali (+7,5%)".

Aumenta il fatturato del settore

Emerge un segno finora positivo, quindi, per il fatturato generale: quello hospitality segna +5,1%, a oltre 5,3 miliardi di euro, più 279 milioni sulla passata stagione, i servizi per sciare +3,3%, a 4,5 miliardi, e gli altri servizi arrivano a quota 1,4 miliardi, più 60 milioni sull'anno scorso. Costa più o meno 54,3 euro un'ora di sci e in Val di Fassa si trovano i prezzi migliori.

Mentre si contano 2.580.000 praticanti solo per lo sci alpino, in generale il trend parla di tanti nonni in montagna coi nipoti, per i soggiorni lunghi, con un aumento delle prenotazioni di gruppo, delle scuole e degli sci club. E cala appunto la fidelizzazione, sulle località, per l'attenzione al portafogli: spiccano otto punti in meno di fedeltà rispetto all'anno scorso, per i turisti italiani.

Il grado di fedeltà era al 70,6%, con oltre sette italiani su 10 che tornavano nella stessa destinazione, mentre adesso cala al 62%. E, oltre al soggiorno medio complessivo, cala anche il tempo trascorso sugli sci: si vive montagna oggi con meno sport, per dedicare più tempo a terme, enogastronomia e ciaspolate, come prime alternative.

Non mancano nel panorama Skipass, di nuovo, persone che vanno in vacanza per l'intero inverno: a livello nazionale sono 125.000, tra tanti appassionati di sci ma anche persone che vogliono lavorare a distanza, trascorrendo almeno 100 giorni in montagna questo inverno sia per sport sia per lavoro, appunto. Al 55,3% sono donne, che passano l'inverno 'bianco' in case di proprietà o di parenti-amici.