Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Turismo, le linee guida aggiornate su terme, piscine e rifugi di montagna. Il Pdf

Il via libera dopo l'intesa raggiunta tra governatori delle Regioni

Una piscina (foto repertorio Ansa)

Una piscina (foto repertorio Ansa)

Roma, 26 maggio 2020 - Arrivano le linee guida per le terme, i centri benessere e le professioni della montagna. Il via libera arriva dopo l'intesa raggiunta tra governatori delle Regioni nella tarda serata di ieri. Nel corso della stessa Conferenza sono state anche aggiornate le indicazioni per la ristorazione, le strutture turistiche ricettive, le piscine e i rifugi alpini

La riunione era presieduta dal presidente Stefano Bonaccini e dal vice Giovanni Toti. Al centro della discussione le esigenze delle realtà produttive del settore, importanti nel nostro Paese. 

Per le strutture termali e i centri benessere, le linee guida riguardano anche ambiti specifici, come ad esempio fangoterapia e la balneoterapia e cure inalatorie. Resta necessario in ogni caso, prima della riapertura dei centri, eseguire opere di prevenzione e controllo del rischio di contaminazione del sistema idrico, anche per evitare possibili contaminazioni da Legionella. 

Prima dell'accesso alle strutture termali o ai centri benessere potrà essere rilevata la temperatura corporea. E i gestori dovranno mettere a punto un programma delle attività al fine di prevenire aggregazioni, regolando anche i flussi delle persone con percorsi divisi per l'ingresso e l'uscita. La mascherina è obbligatoria nelle aree comuni al chiuso, e i dispenser per l'igiene delle mani dovranno essere ben visibili all'entrata e nelle aree strategiche. Sarà privilegiato l'accesso alle strutture tramite prenotazione.    Niente uso promiscuo degli armadietti, si legge sulle linee guida, che fissano anche l'obbligo disporre di sacchetti per riporre i propri effetti personali. Le attrezzature dovranno essere distanziate l'una dall'altra a una distanza di almeno 1,5 metri, e dovranno essere disinfettate a ogni cambio di persona, o nucleo familiare. 

Negli ambienti termali è vietato il consumo di alimenti, come nei centri benessere che non consentano un servizio di ristorazione secondo le nuove norme. 

Per massaggi e altri trattamenti alla persona, che richiedono un'inevitabile distanza ravvicinata, l'operatore dovrà indossare la visiera protettiva e mascherina FFP2 senza valvola. È consentito praticare massaggi senza guanti, ma l'operatore prima e dopo ogni cliente dovrà lavare e disinfettare le mani e dell'avambraccio. 

Onde evitare pericolosi assembramenti per le piscine termali ci si affiderà alla densità di affollamento in vasca, misura calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua a persona per le piscine, che comunque devono avere dimensioni e seguire regole che consentano l'attività natatoria in sicurezza. Nei casi non sia consentito nuotare, sarà sufficiente calcolare un indice di 4 mq di superficie di acqua a persona. 

Per le attività collettive come acquabike e acquagym vengono raccomandate piscine all'aperto, e comunque preferibile una limitazione dell'utilizzo di spazi interni.

Altro discorso per le vasche o le zone idromassaggio, che chiaramente non possono rispettare le superfici di acqua per persona. La soluzione è che potranno essere utilizzate da un solo bagnante alla volta, ad eccezione di appartenenti allo stesso nucleo familiare o conviventi. 

Regolamentate anche le professioni della montagna, come guide alpine e maestri di sci. Possibile rilevare la temperatura ai clienti, e l'obbligo di fornire una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, che sia comprensibile anche per i turisti di altra nazionalità. Vietato lo scambio di abbigliamento e attrezzature, tipo imbragatura, casco, picozza, maschera, occhiali, sci, bastoncini, stesso stop anche alla condivisione di accessori di sicurezza. Per le guide turistiche l'obbligo di fare attenzione alle regole di distanziamento e di assembramento se alla guida di piccoli gruppi di clienti.