Lunedì 6 Gennaio 2025
VIVIANA PONCHIA
Cronaca

Filippo Turetta, il futuro dell’assassino di Giulia Cecchettin: quando potrà uscire dal carcere

Nonostante la condanna all’ergastolo, il 23enne non passerà tutta la vita in prigione. Minacciato il suo avvocato: a Giovanni Caruso, recapitata una busta con tre proiettili

Venezia, 5 dicembre 2024 – Resta alta la tensione sul caso Cecchettin dopo la condanna all’ergastolo inflitta martedì a Filippo Turetta. Proprio ieri una busta con tre proiettili è stata infatti recapitata a Padova allo studio dell’avvocato del 23enne, Giovanni Caruso. Il legale nel prendere la corrispondenza ha aperto una lettera, dentro la quale c’erano tre cartucce. L’avvocato ha quindi contattato la questura e i proiettili con la busta sono stati sequestrati. L’attività della scientifica ora è mirata a verificare l’eventuale presenza di tracce sulla carta, e contestualmente si cercherà di capire da dove sia avvenuta la spedizione.

Filippo Turetta, 23 anni, è stato condannato all'ergastolo
Filippo Turetta, 23 anni, è stato condannato all'ergastolo

Intanto Turetta guarda al futuro che lo attende dietro le sbarre. A 32 anni probabilmente parlerà un ottimo inglese grazie ai corsi di perfezionamento nel carcere di Montorio Veronese e comincerà a beneficiare dei primi permessi premio. A 42 alternerà la detenzione ad attività esterne alle prigione. A 48 potrebbe essere fuori in regime di libertà vigilata. "È consapevole di dover trascorrere gran parte della sua vita in prigione”, aveva detto lo stesso avvocato. Ma siccome il sistema giudiziario italiano è orientato anche alla rieducazione, gran parte della vita non sarà tutta la vita.

La sentenza più severa possibile era prevedibile e inevitabile visto l’insieme delle accuse, ma il ‘fine pena mai’ riguarda solo i reati di estrema gravità come quelli legati alla mafia e al terrorismo. In tutti gli altri casi, compreso l’omicidio con premeditazione, sono previste per il detenuto opportunità di studio e lavoro e la possibilità di riprendersi un minimo di indipendenza.

Nel 2049, dopo avere scontato 26 anni di detenzione e prima di compiere i 50, l’assassino di Giulia Cecchettin sarà quindi molto probabilmente un uomo quasi libero. Nel frattempo, dopo avere incassato a testa bassa la condanna della Corte d’Assise di Venezia, Turetta condivide la cella con un altro detenuto nella sezione ‘sex offender’, senza l’isolamento diurno su cui anche l’accusa si era dichiarata contraria. Scuola, cappella, palestra. Questo è il suo orizzonte per dare un senso ai giorni. Da un anno suona in un gruppo musicale, partecipa a programmi di formazione e potrebbe riprendere gli studi universitari interrotti di ingegneria biomedica. Martedì ha aspettato sei ore il verdetto in un’aula isolata circondato dagli agenti di polizia penitenziaria.