VENEZIA
In meno di due anni, dal gennaio 2022 all’11 novembre 2023, giorno in cui massacra l’ex compagna, Filippo Turetta bombarda di messaggini il cellulare di Giulia Cecchettin: più 225mila messaggi, trecento al giorno, tredici ogni ora. È quanto ricostruito dai carabinieri coordinati dalla Procura di Venezia che indaga su un femminicidio capace di scuotere l’Italia. E Giulia aveva paura di Turetta, aveva capito che viveva ormai quel loro rapporto come "un’ossessione", tanto che nei messaggi e nelle telefonate scambiate con l’ex fidanzato fino a pochi giorni prima del delitto, lo definiva "uno psicopatico". "È un meccanismo di controllo: malato anche questo. Pippo, sei ossessionato, Signore! Sei uno psicopatico! Non ti rendi conto che mi controlli continuamente. Mi controlli!", scriveva Giulia negli ultimi messaggi trovati dagli investigatori nel telefonino di Turetta, in carcere dal 25 novembre, in attesa di finire a giudizio per omicidio premeditato aggravato. Le trascrizioni di quei messaggi, dopo le frasi già uscite dal verbale di interrogatorio di Filippo davanti al pm, l’1 dicembre scorso, sono state diffuse dalla trasmissione ‘Quarto Grado’, su Retequattro.
Insieme a queste, anche foto delle ultime ore trascorse da Giulia con il suo assassino, sabato 10 novembre, al centro commerciale ‘Nave de Vero’, a Marghera, e infine la lista delle cose che Turetta aveva scrupolosamente annotato nel computer in vista dell’uccisione della ragazza. Un kit per l’omicidio che, tra l’altro, comprendeva le voci: cartine geografiche; zaino grande, coltelli; pieno di metano/benzina; scotch, sacchi immondizia; Cercare cose a casa (badile, coltelli); bloccare portiera Punto.