Verona, 18 dicembre 2023 – Non avrebbe più voglie autolesionistiche Filippo Turetta che ora è "un detenuto come un altro" – come dice la direzione del carcere scaligero – e avendo lasciato la speciale sezione psichiatrica, dove era sotto controllo di un tutor e dei medici specialisti che lo avevano in osservazione, ora può girare in tutto il reparto infermeria dove nella sala comune può incontrare una ventina di altri detenuti. Resta, però, sotto una vigilanza speciale. Ha a disposizione un tv e la PlayStation, anche questi strumenti divisi con i compagni della sesta sezione visto che non sono a sua personale disposizione nella cella dove è recluso. Oggi Filippo ha compiuto 22 anni, l’età che aveva già raggiunto Giulia Cecchettin, uccisa la sera dell’11 novembre e il cui corpo è stato ritrovato la mattina del 18 nei boschi vicino al lago di Barcis. In quello stesso sabato, verso le 23, Turetta è stato preso in custodia dalla polizia tedesca che, su segnalazione di un automobilista, lo ha trovato fermo con la sua Fiat Grande Punto nera – che si trova ora nella caserma del Ris di Parma per essere analizzata – sulla corsia di emergenza dell’autostrada A9 nei pressi di Lipsia.
Era la fine della sua fuga durata 7 giorni e 10mila chilometri fra Vigonovo e la Germania passando dall’Austria. Non c’è stata un festa particolare per il compleanno, tutt’altro. E neppure è avvenuta la seconda visita dei genitori, perché quello non era il giorno fissato per la sezione di Filippo. Probabilmente Nicola ed Elisabetta vedranno il figlio giovedì 21. "Nessuno strappo alla regola – spiega infatti ’radio carcere’ –, gli altri detenuti non avrebbero acconsentito a un trattamento di favore riservato all’ultimo arrivato". Sempre il tam tam da dietro le sbarre afferma che Filippo "fa fatica a sostenere lo sguardo degli altri e si vergogna molto". Avrebbe ricevuto gli auguri di alcuni dei compagni di sventura. Non ci sarebbero particolari situazione di pericolo per l’omicida reo confesso della sua ex pur in una situazione difficile in cui si trova la struttura alla periferia di Verona: negli ultimi 30 giorni – dice l’associazione ’Sbarre di zucchero’ – ci sono stati tre suicidi. Turetta e i suoi compagni della sesta sezione non hanno assistito al concerto che ieri a Montorio un gruppo rock bresciano ha tenuto come omaggio per il Natale molto partecipato da altri reclusi. L’iniziativa è stata voluta dal Garante dei diritti delle persone detenute e dal cappellano.