Lunedì 3 Marzo 2025
REDAZIONE CRONACA

Turetta cambia cella. Ora è tra i detenuti comuni

Il killer di Giulia Cecchettin è stato trasferito perché il carcere è sovraffollato. Slitta di 40 giorni il deposito delle motivazioni della condanna all’ergastolo .

Filippo Turetta, 23 anni, viene scortato in tribunale

Filippo Turetta, 23 anni, viene scortato in tribunale

Serviranno ancora 40 giorni per conoscere le motivazioni della sentenza che ha mandato Filippo Turetta all’ergastolo per l’omicidio della ex fidanzata Giulia Cecchettin. Questo, mentre il 23enne di Torreglia (Padova), reo confesso dell’efferato delitto, affronta da pochi giorni il carcere come ‘detenuto comune’, trasferito dalla sezione ‘protetti’ della casa circondariale di Montorio (Verona) alla quarta sezione, quella dei ‘definitivi’. Un trasferimento di cella che pareva coincidere con i tempi del deposito delle motivazioni della condanna, emessa dalla Corte d’Assise di Venezia il 3 dicembre. I 90 giorni per il deposito sarebbero scaduti il 3 marzo; ma il presidente del collegio, Stefano Manduzio, ha da poco deciso una proroga di 40 giorni; servirà quindi attendere metà aprile per conoscere le motivazioni che hanno portato i giudici a sentenziare il carcere a vita per Turetta. Quanto alla situazione carceraria, la quarta sezione di Montorio è comunque considerata piuttosto tranquilla.

Il 23enne padovano aveva trascorso il primo anno abbondante di carcere – arrivò in Italia il 25 novembre 2023, dopo l’arresto in Germania – dapprima nell’infermeria, e poi, mentre l’ondata mediatica di condanna per l’uccisione di Giulia era al suo massimo, nella sezione ‘protetti’, riservata agli autori di reati di forte riprovazione sociale, sottoposti alla massima sicurezza. Il trasferimento sarebbe stato dovuto principalmente dal sovraffollamento della terza sezione, e forse anche dalla scelta di far proseguire nel carcere ‘normale’ il percorso di ‘riparazione’ e consapevolezza del terribile reato compiuto già avviato dal condannato. Tuttavia, il cambio di sezione ha allertato gli avvocati difensori del giovane, Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, che hanno subito inviato una segnalazione alla direzione del carcere, e per conoscenza alla Corte d’Assise e alla Procura di Venezia, per richiamare la necessità di "una particolare attenzione del detenuto in questo momento". È stato "solo uno scrupolo professionale, nell’imminenza del deposito delle motivazioni e della potenziale eco mediatica, nulla di più" ha spiegato l’avvocato Caruso. Insomma, piena legittimità della decisione del carcere, e nessuna richiesta di privilegi per Turetta, così come non sarebbero stati ravvisati concreti pericoli per l’incolumità del condannato.

Marco Principini