Domenica 22 Dicembre 2024
DAVIDE NITROSI
Economia

Tsunami ChatGpt: cassieri, prof e scrittori. Con l’intelligenza artificiale addio a 300 milioni di posti

La banca Goldman Sachs calcola l’impatto mondiale dell’ultima rivoluzione tecnologica. "Ma il Pil aumenterà del 7%". Che fare? Le imprese americane: assumiamo chi sa usarla

Sceneggiatori di Hollywood manifestano contro ChatGpt

Chi ha detto che l’intelligenza artificiale generativa come ChatGpt ci ruberà il lavoro? Tutti, direte voi. E in effetti gli indizi si moltiplicano. La banca d’affari Goldman Sachs ha stimato che questa nuova tecnologia potrebbe spazzare via in tempi brevi 300 milioni di posti nel mondo, compresi profili qualificati e oggi altamente retribuiti. Lo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood che ne temono la concorrenza è il secondo indizio: un tempo scioperavano i braccianti contro le macchine agricole, oggi le menti più creative contestano la macchina artificiale.

Un timore confermato dalla stessa OpenAi, la startup che ha ideato ChatGpt. Con un esperimento ha provato che in almeno mille professioni il suo software può dimezzare il tempo impiegato da un uomo per completare un determinato compito, senza incidere sulla qualità. In pratica il 10% dei compiti lavorativi dell’80% degli americani potrebbe essere svolto dall’intelligenza artificiale. Già nel 2013 l’Università di Oxford aveva predetto che nel giro di 20 anni l’Intelligenza artificiale avrebbe eliminato il 47% dei lavori negli Stati Uniti.

Chi rischia di più? Joseph Briggs e Devesh Kodnani, autori della ricerca della banca Goldman Sachs, hanno identificato con precisione matematica le professioni in bilico, misurando la percentuale di compiti che possono essere sostituiti con l’intelligenza artificiale modello ChatGpt.

I più compromessi sono gli impiegati amministrativi (il 46% dei compiti può essere automatizzato), seguono le professioni legali (il 44% delle competenze è sostituibile), gli architetti e gli ingegneri (37%), chi si occupa di scienze sociali ma anche gli intermediari finanziari e gli operatori di Borsa (gli algoritmi calcolano le prospettive di investimento con più rapidità).

Rischiano poi ovviamente le professioni legate alla scrittura (dai giornalisti agli autori, a chi si occupano di contenuti web: il Nobel Joseph Stiglitz ha suonato un de profundis per loro sul New York Times), ma anche i docenti, soprattutto quelli di materie umanistiche. "Più che arrabbiarsi con gli studenti che usano ChatGpt per fare i compiti, i professori dovrebbero pensare al futuro della loro professione", ha avvertito Pengcheng Shi, docente al Rochester Institute of Technology. Uno tsunami. Può tirare un sospiro di sollievo solo chi si occupa di produzione, manutenzione, di cura e assistenza della persona.

La risposta alla domanda iniziale quindi dovrebbe essere sicura: sì, ChatGpt cancellerà posti di lavoro. E qui potremmo finire. Ma non è esattamente così. Perché come ad ogni svolta storica, gli effetti secondari possono essere imprevedibili. Per dire: Samsung ha annunciato che sarà licenziato chi userà ChatGpt sul posto di lavoro. Amazon, JPMorgan Chase, Verizon e Accenture hanno bandito l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale generativa in ufficio. Temono che non restituisca solo risposte rapide, ma carpisca informazioni riservate.

Un recente sondaggio di Resume Builder su mille aziende americane apre uno spiraglio di speranza. Nove imprenditori su dieci sono pronti ad assumere personale in grado di utilizzare ChatGpt, promettendo stipendi più alti: il loro ingresso può garantire un balzo in avanti alle aziende (e un risparmio su altre spese). E sul concetto di risparmio si torna ai posti a rischio, agli effetti concreti della rivoluzione artificiale. Che come tutte le svolte tecnologiche, dalla ruota al treno, dalla carrozza all’auto, ha un assunto di base: chi non si evolve si estingue. C’è però alla fine una buona notizia: secondo Goldman Sachs l’implementazione dell’intelligenza artificiale generativa farà aumentare il Pil mondiale del 7%, costruendo altri posti di lavoro. Quanti e quali è una risposta che neppure ChatGpt può dirci.