
Trumponomics e abbagli. Se i paperoni americani spostano i soldi in Svizzera
I ricchi americani stanno trasferendo fondi in Svizzera per proteggerli dalle incertezze legate alla presidenza Trump. Banchieri e gestori di patrimoni interpellati dai media Usa hanno registrato un aumento delle richieste per conti bancari e d’investimento elvetici, conformi alle regole fiscali statunitensi.
Le élite temono una crisi economica imminente e di diventare bersaglio dell’amministrazione Trump. Accadde anche nel 2008, quando si temeva il collasso delle banche americane. Segnali analoghi da Wall Street. Secondo Morningstar gli investitori si starebbero spostando dall’azionario Usa a quello europeo. "Questo potenziale cambio di direzione è già evidente nei flussi settimanali verso gli ETF. Se il trend venisse confermato nelle prossime settimane – scrive Morningstar –, rappresenterebbe un cambiamento radicale rispetto al 2024".
Un indicatore di tendenza, in attesa di dati definitivi. Non c’entra solo Trump, ma anche "il forte aumento del mercato statunitense negli ultimi due anni". A indicare timore è anche l’indice che misura le aspettative sul manifatturiero a stelle strisce. È sotto le stime. Le imprese temono dazi e stagflazione. Cocktail di stagnazione e carovita. Sono tutti segnali che porterebbero a una bocciatura della Trumponomics. Ma il popolo Maga sta in Main Street, nelle cinture della ruggine. Incarna le elegie americane alla Vance, non Wall Street. Trarre conclusioni confondendo i propri desideri con i mercati, è un abbaglio in agguato.