di Giampaolo Pioli
Le donne guerriere di Trump hanno dato la carica nella prima giornata della convention. Ma il compito di "salvare il presidente" da una sconfitta annunciata, almeno nei sondaggi, e di mostrarne il volto umano, è tutto sulle sue spalle. Per Melania, la più bella e la prima First lady di origini straniere della Casa Bianca, non c’erano margini d’errore. E nemmeno ha potuto più prendere spunto da Michelle Obama, come è accusata di aver fatto 4 anni fa. Dal Giardino delle Rose, ha spiegato con parole sue, questa volta, che il presidente merita altri quattro anni per completare il lavoro per il bene dell’America.
Il suo appello era rivolto soprattutto alle ‘Suburban Women’, le mamme benestanti e istruite delle ricche periferie piene di verde, che pur essendo conservatrici votarono due volte per Obama e Biden. Sono loro che non apprezzano il settarismo di Trump, la sua finta morale e soprattutto le bugie sul Coronavirus. Sono loro il voto decisivo da riconquistare a meno di 10 settimane dalle urne. Melania ha scelto solo 3 donne fidatissime per la stesura del suo discorso. Ha parlato dall’alto dei suoi 50 anni alle donne in carriera, per trasmettere la sua vicinanza e condividere ancora il sogno americano di giovane immigrata arrivata dalla Slovenia per fare la modella. Se nel 2016 venne travolta dalle polemiche per l’accusa di plagio, questo nuovo discorso marcherà la sua eredità alla Casa Bianca. Una prova l’ha già data nel tenere gelosamente protetta e blindata la sua vita privata e il rapporto col figlio Barron che ha partorito 14 anni fa mentre Trump era impegnato con una escort a pagamento (secondo le indagini). Ma se l’America ha perdonato il tycoon, lei non poteva che fare altrettanto, anche se lungo la strada non ha esitato a esprimere disagio e contrarietà su molte delle scelte del marito ed è stata la prima a usare la mascherina alla Casa Bianca.
Oggi Melania è più popolare di The Donald, così come lo era Michelle Obama nei confronti di Barack. Il partito repubblicano, che ha impostato la sua convention sul culto della personalità per il presidentepadrone dell’Elefante, con Melania, Nikki Haley, l’irruenta ed esaltata Kimberly Guilfoyle fidanzata di Donald Trump Jr per arrivare a Tiffany e alla figlia favorita Ivanka, vuole dimostrare che anche tra i conservatori, abortisti o meno, c’è spazio per le donne e per le donne di potere.
Melania, prima della registrazione finale, ha provato il suo discorso tra le rose mille volte per perfezionare sempre più il suo inglese. Il suo è un compito che rasenta l’impossibile. Non ha dovuto solo dare prova di eleganza presidenziale col suo abito, ma anche una pennellata di freschezza europea e di speranza a una convention piena di retorica efficace ma un poco datata. L’evento si è aperto in modo aggressivo, poi Trump ha dovuto difendersi dalle accuse di razzismo, dopo aver dipinto il futuro del Paese come pieno di minacce socialiste se dovessero vincere Biden e la Harris. Il messaggio "profumato" di Melania, che Trump andrà a ricevere tra i fiori rompendo ogni tradizione, non è stato un’altra acrobazia nella realtà parallela del presidente, che ha ormai sovvertito ogni regola, ma è stato la genuina esaltazione del ruolo femminile nella società americana. Dalla Slovenia con amore.