Martedì 5 Novembre 2024
LOREDANA DEL NINNO
Cronaca

Truffe sentimentali, Teresa e il finto generale: “Io ridotta sul lastrico, ecco come mi sono salvata”

Torino, la pensionata oggi 80enne adescata da un’organizzazione criminale e da un falso profilo su Facebook. Quel miracolo inaspettato

La signora Teresa Scerra, 80 anni, di Torino

La signora Teresa Scerra, 80 anni, di Torino

Roma, 6 novembre 2023 – Tutto è puro per i puri, dicevano i latini. Premessa essenziale per comprendere la storia di Teresa Scerra di Torino - 80 primavere il prossimo gennaio - finita sul lastrico per aver ceduto alle richieste di un’organizzazione criminale che l’aveva adescata via Facebook, attraverso un falso profilo di Mark Alexander Milley, fino al mese scorso capo di stato maggiore congiunto dell’esercito americano. Teresa oggi è una delle volontarie del Movimento Acta, che sostiene le vittime di truffe affettive.

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Teresa quando e come è cominciata?

"Nel 2016. Ero in pensione, i miei figli erano cresciuti, avevo divorziato. Mi sentivo sola e ho cominciato a esplorare il mondo dei social per fare nuove amicizie. Ma - ci tengo a sottolinearlo - senza intenzione di cercare un compagno. Dopo la separazione non mi sono mai più innamorata e ho scoperto che sto bene da sola. Sono stata contattata da questo signore americano, che inizialmente mi scriveva in inglese. Ho risposto che non parlavo la sua lingua e lui ha cominciato a usare l’italiano. Mi ha detto di essere vedovo, di ricoprire un incarico ai vertici dell’esercito statunitense e di avere un figlio 14enne, che si trovava in Ghana per motivi di studio. Nel tempo ha cominciato a chiedermi soldi da inviare al bambino, per la retta della scuola, per motivi legati alla salute e per un presunto viaggio in Italia”.

Non ha mai avuto dubbi?

"Sono una persona sincera, tendo a credere che lo siano anche gli altri. Nella mia buona fede non pensavo al male. Inoltre non ritenevo che una persona del suo calibro potesse mentire. Le motivazioni addotte mi sembravano convincenti e io, pur vivendo con una pensione di 600 euro al mese, ho sempre avuto a cuore la solidarietà. Pensi che ho dato soldi a tutte le iniziative benefiche promosse in televisione e ho educato i miei figli alla generosità e al rispetto per le difficoltà altrui”.

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C’è dell’altro?

"Sì. In quel ragazzino mai esistito ho rivisto me stessa. Sono stata abbandonata dai genitori a due anni e sono cresciuta con una nonna materna che è morta quando ne avevo 14. I racconti di un padre vedovo che si adoperava per un figlio lontano mi avevano ammaliato. Ho sempre amato i bambini, sono molto sensibile all’argomento, e sono legatissima ai miei nipoti e bis nipoti, che oggi sono la mia vita”.

Poi cosa è successo?

"Per far fronte alle richieste, via via più pressanti, mi sono ridotta a vendere l’automobile, i pochi gioielli che avevo e a chiedere un prestito. Prendo circa 600 euro al mese di pensione e 300 venivano impiegate per restituire il debito. In due anni mi sono stati estorti 45mila euro. Non sapevo più come mangiare e pagare le bollette. Mi sono dovuta rivolgere alla Caritas”.

Quando ha aperto gli occhi?

"Nel momento in cui il presunto bambino, che doveva arrivare in Italia, non si è presentato. Lui mi aveva scritto che l’aereo, per cui avevo pagato il biglietto, era stato annullato. Lì ho capito tutto ed è stata una mazzata. Oltre all’indigenza mi sono ritrovata in uno stato di completa prostrazione. Grazie all’Acta ho ricevuto il sostegno psicologico di cui avevo urgente bisogno”.

I suoi figli non l’avevano messa in guardia?

"Sì, ma non avevo voluto credergli. Ho cresciuto tre splendidi ragazzi che mi hanno comunque lasciato agire come ritenevo più opportuno. Anche se uno di loro è arrabbiato con me per quanto accaduto e non mi parla ancora”.

Una brutta esperienza rischiarata da un piccolo miracolo.

“Qualche anno fa sono stata invitata a raccontare la mia storia in un programma condotto da Giancarlo Magalli. A quei tempi ero disperata, non sapevo davvero come fare per arrivare a fine mese. Qualcuno, guardando la trasmissione, si è impietosito e ha voluto aiutarmi. Ricordo ancora la telefonata ricevuta mentre ero in treno, sono riuscita a trattenere i singhiozzi a fatica per l’emozione. Lo sconosciuto benefattore mi ha donato tramite la redazione del programma 7.500 euro, che mi sono serviti a estinguere l’ultimo debito. Giunta a casa ho notato che nei paraggi avevano installato la statua di una Madonnina. Secondo me è lei che ha ispirato il miracolo”.