Torino, 5 novembre 2023 – Colta, professionista affermata: eppure è rimasta vittima di una truffa sentimentale. Gabriella Tessaris, 65 anni, commercialista di grande esperienza, oggi è referente di Acta Piemonte.
Come è caduta in trappola?
“L’ho conosciuto in un sito di incontri. Fai attenzione ma non basta”.
Il pericolo è in agguato.
“Poi loro hanno tecniche molto elaborate, studiate a tavolino”.
Come funziona?
“Intanto non è la singola persona che ti aggancia ma sempre un gruppo. Studiano la personalità e riescono a toccare le corde più delicate di una persona”.
In altre parole, giocano sulla debolezza psicologica?
“Esattamente così. Ci si trova in un vicolo cieco. Come fosse una droga, una dipendenza da eroina. La mancanza di telefonate o messaggi dà crisi da astinenza. Cercano persone istruite perché vogliono il denaro. Hanno staff molto validi, esistono vere e proprie università”.
Da chi è stata adescata?
“Lui diceva di essere un ingegnere americano che lavorava in Turchia”.
Paesi esteri e professioni di un certo livello sembrano un must.
“Sì, e poi chi vuole truffare vive sempre in luoghi dove non è facile telefonare. Per lo più gli uomini si presentano come vedovi. Eventuali figli entrano in gioco se la vittima è più debole verso i bambini. Ed è proprio con loro che rubano i soldi”.
Lei, professionista realizzata. Qual è stata la frase che l’ha fatta cadere in trappola?
“Non c’è stata una frase in particolare. E’ un lavoro molto lento, può durare da 3 mesi a un anno”.
Quando ha cominciato a fidarsi?
“Dopo 4 mesi e non ero mai convinta fino in fondo. Il suo errore è stato di dirmi che si trovava in Turchia. La maggioranza della mia clientela è proprio originaria di quel Paese”.
Alla fine più che una vittima è stata una detective. Ha perso soldi?
“Due ricariche telefoniche da cento euro. Poi quando mi ha chiesto 15mila euro per poter uscire dalla Turchia, ho fatto verifiche e ho scoperto il tranello. Anche se mi sono sentita in colpa all’inizio per aver dubitato”.
Come lo ha smascherato?
“Gli ho detto, non ti pago i 15mila euro ma un avvocato che dalla Turchia ti porta a Milano. Lui non ha fatto una piega, insisteva nel dire che aveva bisogno di soldi”.
Un bel colpo emotivo. Quanto male le ha fatto?
“Uscirne non è mai semplice. Ripeto: funziona come per la droga. E’ una dipendenza”.
Da qui la spinta ad aiutare gli altri?
“Sì, perché penso a chi si è rovinato economicamente, ha perso anche 300mila euro e si è indebitato, ci vorrà una vita per finire di pagare”.
Qual è il segreto dei truffatori sentimentali?
“Fanno una ricerca molto attenta sulla personalità. E ti costruiscono il partner ideale. Ti fanno tante domande, anche se non sembra”.
Ha capito chi c’era dietro?
“Era un’organizzazione, non sappiamo dove facesse base. Spesso è in Nigeria e ha a che fare con la mafia. Da ultimo abbiamo visto che anche in Italia c'è chi comincia a fare questo lavoro”.
Alla fine sono davvero tanti soldi.
“La nostra ultima statistica risale all’anno scorso, e parliamo solo di chi ha denunciato. Il conto finale arrivava a 9 milioni di euro”.
E dove finiscono?
“Spesso nel crimine. C’è gente che muore di fame e ha armi di ultima generazione. Dove prende il denaro?”.