Venerdì 2 Agosto 2024

Trovato Dna maschile sugli oggetti di Pierina

Tracce di Dna maschile ridottissime potrebbero essere cruciali nell'omicidio di Pierina Paganelli a Rimini. Gli inquirenti puntano sull'amplificazione genetica per identificare il colpevole, con Louis Dassilva attualmente in carcere come principale sospettato.

Dna maschile. Tracce ridottissime. Ma appartenenti con ogni probabilità ad un uomo. Sono quelle isolate sui reperti provenienti dalla scena del crimine di via Del Ciclamino di Rimini, là dove la sera del 3 ottobre 2023 è stata massacrata con 29 coltellate Pierina Paganelli. Il Dna assume rilevanza ai fini investigativi se proveniente da materiale biologico specifico: sangue, saliva o sudore. Le tracce estratte provengono da una delle campionature eseguite su un lembo della gonna indossata da Pierina. Da alcuni frammenti di impronte digitali trovati sulla parete del garage in cui si è consumato l’omicidio. Ma soprattutto da alcuni degli oggetti presenti nella borsa della vittima: gli occhiali, la custodia porta occhiali e il tablet. Sul tablet sarebbero state rinvenute gocce di sangue ed è proprio su di esso che si sta concentrando l’attenzione degli inquirenti. Poche tracce, che potrebbero però bastare ad imprimere una svolta decisiva all’inchiesta sull’omicidio dell’infermiera di 78 anni. Questa almeno è la speranza degli investigatori della squadra mobile. Le tracce, per quanto esigue, dovranno essere sottoposte ad una delicata operazione di genetica forense, quella dell’amplificazione. L’amplificazione simultanea produrrà frammenti di Dna amplificato, cioè moltiplicato, che saranno di lunghezza diversa, generando così profili genetici unici. A quel punto sarà possibile tentare la strada della comparazione con altri profili genetici. A cominciare da quello di Louis Dassilva, il 34enne senegalese: è in carcere, unico indagato per il delitto.