Sabato 28 Dicembre 2024
LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Trovati morti gli alpinisti dispersi. I soccorritori: insieme fino all’ultimo

Recuperati i cadaveri dei due romagnoli finiti in un canalone a 2.700 metri. L’allarme lanciato domenica. Possibile il decesso per stenti. La disperazione dei famigliari: "Perdiamo due ragazzi eccezionali" .

Recuperati i cadaveri dei due romagnoli finiti in un canalone a 2.700 metri. L’allarme lanciato domenica. Possibile il decesso per stenti. La disperazione dei famigliari: "Perdiamo due ragazzi eccezionali" .

Recuperati i cadaveri dei due romagnoli finiti in un canalone a 2.700 metri. L’allarme lanciato domenica. Possibile il decesso per stenti. La disperazione dei famigliari: "Perdiamo due ragazzi eccezionali" .

e Manuel Spadazzi

Hanno trovato i loro corpi sepolti sotto la neve, a 2.700 metri di altezza, nella Valle dell’Inferno. Luca Perazzini, 42 anni, e Cristian Gualdi, 48, da Santarcangelo di Romagna (nel Riminese), i due alpinisti dispersi dal 22 dicembre scorso, erano a pochi metri l’uno dall’altro. Forse hanno continuato a parlarsi e a farsi coraggio a vicenda, mentre la notte del Gran Sasso calava su di loro con temperature al di sotto dei -10 gradi e raffiche di vento a 140 chilometri orari. Il miracolo in cui tutta l’Italia sperava si è infranto in quella valle maledetta, spazzata per 5 giorni da una bufera che ha impedito alle squadre di soccorso di raggiungere a piedi o in elicottero il punto indicato dal Gps.

Gli angeli della montagna – i soccorritori che ieri mattina sono tornati al campo base con la morte nel cuore – hanno portato con loro la tremenda notizia da comunicare ai familiari. E due corpi assiderati su cui ora sarà molto probabilmente disposta l’autopsia. "Non riuscire a condurre a valle delle persone vive per noi è una sconfitta". È pieno di rabbia Daniele Perilli, presidente del Soccorso alpino e speleologico, impegnato al fianco della Guardia della finanza e dei vigili del fuoco in una drammatica missione di salvataggio dei due amici e alpinisti, scivolati mentre scendevano dalla Direttissima al Corno Grande.

Ieri per la prima volta il meteo ha concesso una tregua e così, sul Gran Sasso, sono decollati un elicottero dei vigili del fuoco e un altro della Regione Abruzzo per compiere una prima ricognizione. Una sagoma – quella di Cristian – è stata avvistata durante il sorvolo in mezzo alle neve e poi raggiunta dalle squadre di soccorso. Il corpo di Luca è stato ritrovato dopo poco, qualche metro più in là. I due alpinisti, ha spiegato Paolo Passalacqua, comandante soccorso alpino della Guardia di finanza dell’Aquila, "sono scivolati nella zona della Valle dell’Inferno e si sono fermati a una distanza che consentiva loro di parlare". Probabilmente la morte è sopraggiunta per stenti a causa delle temperature glaciali, ma per averne la certezza si dovrà attendere l’esito delle eventuali autopsie.

Distrutti e chiusi nel dolore i famigliari dei due alpinisti, tornati ieri mattina in Abruzzo. "Abbiamo sperato e pregato fino all’ultimo", dice Luca Gualdi, fratello di Cristian. Cristian, titolare dell’azienda Top Infissi nella vicina Savignano, lascia la moglie Sara, il papà Nello, il fratello Luca. Aveva inaugurato da poco la nuova casa a San Vito. Abitava a pochi minuti da Luca Perazzini, l’amico con cui aveva compiuto tante imprese in montagna: avevano scalato pure il Monte Bianco e il Monte Rosa. Luca lascia il papà Giancarlo, la mamma Carmen, il fratello Marco e la fidanzata. Gli amici e i colleghi che da lunedì erano in contatto con le famiglie, sono sconvolti. "Perdiamo un ragazzo eccezionale – parla con la voce rotta dall’emozione Fausto Bertozzi, uno dei soci della Nuova Cei, la ditta dove Luca lavorava come elettricista –. Abbiamo sperato tutti nel miracolo". Luca "era un ragazzo solare, positivo. Lavorava insieme a noi da 23 anni: era uno di famiglia".

Quando la notizia del rinvenimento dei corpi si è sparsa ieri a Santarcangelo, la città si è stretta intorno alle famiglie. Bandiere a mezz’asta in municipio. E ieri sera il sindaco Filippo Sacchetti li ha ricordati in consiglio, dopo un minuto di silenzio.