Terlizzi (Bari), 23 giugno 2024 – Una relazione tossica e violenta, culminata in una tragica morte. In tanti a Terlizzi, grosso centro della città metropolitana di Bari, erano a conoscenza degli abusi subiti da Claudia De Chirico, 22 anni. Soprusi sia fisici che psicologici, da parte del suo compagno, Davide Falcetta, allora ventisettenne oggi trentacinquenne. Gli scambi di messaggi tra Claudia e Davide erano espliciti ("Tu mi hai picchiata, ma ho detto che sono caduta", "È la quarta volta che mi metti le mani addosso, mi hai detto che devo sparire sotto un ponte…") e mostrano chiaramente la violenza che la giovane stava subendo da mesi fino al tragico 23 dicembre 2016 quando fu trovata senza vita in un sottopasso ferroviario.
"Se non sparisci ti pesto", "Ucciditi", "Sei tu che mi tiri le mazzate", alcuni dei messaggi che Falcetta inviava in quelle settimane alla fidanzata. Il giudice per le indagini preliminari di Trani, Marina Chiddo, ha deciso di non archiviare il caso, dopo quattro richieste presentate dalla procura. E ha chiesto al pm di proseguire le indagini su Falcetta per maltrattamenti aggravati, seguiti da suicidio. Tecnicamente è un’imputazione coatta per perseguire un reato grave che prevede una pena fino a 24 anni di reclusione.
La decisione è stata assunta dal gip alla luce delle nuove prove emerse dai messaggi recuperati dai telefoni cellulari e che, per anni, non erano stati riversati nel fascicolo: dimostrano il grave livello di manipolazione e violenza psicologica esercitata su Claudia. Secondo la giudice, la decisione di porre fine alla propria vita è stata fortemente influenzata dalla "condizione di nullificazione personale" in cui si trovava a causa delle condotte violente e vessatorie di Davide. La relazione tra i maltrattamenti subiti e la sua morte è "evidente nei comportamenti di demolizione psicologica e morale che Claudia subiva, portando alla sua tragica fine".
De Chirico si era tolta la vita stringendosi al collo il caricabatterie del cellulare e il suo corpo era stato trovato da due automobilisti e da una guardia giurata nel sottopasso di via Mazzini la mattina dell’antivigilia di Natale del 2016. La ragazza indossava un abito elegante, poco prima era stata a un matrimonio al termine del quale aveva avuto un violento litigio con il fidanzato: lui si era messo ad ammiccare con due ballerine brasiliane.