Trieste, 9 gennaio 2022 - Omicidio a Trieste. Robert Trajkovic, 17 anni, di origini serbe, è stato trovato senza vita in un ostello, ieri pomeriggio. Sarebbe stato strangolato per gelosia da un 21enne, fermato dai carabinieri del comando provinciale dopo un'indagine lampo. Il delitto sarebbe avvenuto nella notte tra verdì e sabato. Il ragazzo ha confessato. Avrebbe usato un laccio. È stato fermato per omicidio volontario, si trova in carcere.
Omicidio Trieste, ascoltati nuovi testimoni. “Indagini non ancora concluse”
Il movente
Dalle prime indagini, il movente sarebbe da ricercare nella gelosia. Lo ha confermato agli investigatori una ragazza, rintracciata e sentita dagli inquirenti. La giovane ha parlato di un acceso diverbio che si è verificato nel pomeriggio di ieri. Sul posto sono intervenuti il medico legale, Fulvio Costantinides, e il magistrato di turno. Il corpo è stato trovato in un sottoscala.
Gli appelli sui social
"Mio fratello era scomparso da venerdì. Non ci rispondeva al telefono. Abbiamo fatto degli appelli sui social e attraverso i media locali" per ritrovarlo. Lo afferma Christian Trajkovic, fratello di Robert, il 17enne ucciso nel sottoscala di un palazzo che ospita un ostello a Trieste. Christian è il maggiore di quattro fratelli e riferisce che al momento la famiglia non è stata contattata dai Carabinieri per una deposizione. "Abbiamo saputo stanotte del ritrovamento del corpo, è un momento difficile", dice. "Non ho più la forza, abbiamo un dolore che non si può spiegar - aggiunge il padre, Peter -. Sono distrutto. Non ho dormito e mangiato niente". Robert, racconta Peter, "studiava e stava facendo uno stage". "Non ho visto ancora il corpo - conclude - l’autopsia è prevista per domani".
A quanto si apprende dai familiari, la ragazza con cui si doveva incontrare Robert ha 19 anni, è italiana e aveva vissuto per due anni in Germania.
La famiglia della vittima aveva lanciato appelli sui social da sabato sera. Segnalando la scomparsa del ragazzo e invitando chi aveva segnalazioni a farsi avanti. "Mio figlio è stato vittima di un’imboscata". Lo afferma Peter, il padre della vittima. "Robert - spiega il padre - aveva un appuntamento con la sua ragazza in una struttura ricettiva. Il suo ex fidanzato, un 20enne di origini marocchine, era geloso. Gli ha teso un’imboscata. Robert aveva avvisato che stava arrivando dal rione di S.Giacomo. L’ex ragazzo si trovava con la giovane. Quindi è sceso, gli sarebbe andato incontro e l’avrebbe strangolato. C’era anche un romeno con lui. Non si sa se l’hanno messo in macchina o se l’hanno strangolato subito".
Le indagini
Il 20enne è stato interrogato e ha confermato il movente. I carabinieri stanno ascoltando gli inquilini del palazzo alla ricerca di possibili testimoni per chiarire la dinamica del delitto. Al momento il 20enne resta l'unico indagato. Ma restano diverse posizioni da vagliare. I carabinieri confermano che sono diverse le persone sotto osservazione.
Il comunicato della procura
Il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, ha diffuso una nota che ambienta però il delitto "nella notte fra il 7 e l’8 gennaio nel sottoscala di un edificio adibito ad affittacamere". Il ragazzo, scrive il procuratore, è "morto per strangolamento operato mediante un laccio stretto al collo. Le investigazioni, avviate nel pomeriggio di ieri dal Nucleo Operativo dei Carabinieri subito dopo il rinvenimento del corpo senza vita e coordinate dal sostituito procuratore Lucia Baldovin, hanno consentito d’identificare ben presto il presunto autore del fatto, un ventunenne residente da tempo a Trieste".
"L’interrogatorio immediatamente disposto dal magistrato - prosegue la nota - non ha potuto svolgersi subito perché il giovane ha accusato un malore, sicché è avvenuto nella mattina di oggi domenica 9, dopo la dimissione dell’indagato dall’ospedale. All’esito, è stato disposto il fermo del giovane, che è stato condotto in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria. Domani la Procura di Trieste aprirà formalmente il fascicolo delle indagini preliminari, iscrivendo il reato di omicidio volontario. Le investigazioni verranno sviluppate nei prossimi giorni e comprenderanno pure l’audizione di tutti coloro che potranno fornire informazioni utili per fare piena luce sul grave fatto di sangue. Ben presto verrà eseguita pure l’autopsia, affidata al medico legale dott. Fulvio Costantinides, il quale ha già svolto i necessari rilievi sul luogo dell’omicidio. Infine, non va dimenticato che l’indagine è appena iniziata e che la posizione del soggetto indagato è tutelata dalla presunzione d’innocenza di rilievo costituzionale".