Venerdì 20 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Trieste, doppio corteo: CasaPound e antifascisti in piazza

Gli striscioni alle finestre: "Trieste pro patria" e "La Costituzione è antifascista"

Trieste, i due cortei contrapposti: CasaPound e antifascisti

Trieste, 3 novembre 2018  - Due cortei in piazza a Trieste. Da una parte CasaPound, che festeggiava la vittoria dell'Italia 100 anni fa della Grande Guerra, dall'altra la contro-manifestazione della rete antifascista, organizzata da Cgil e Anpi.  Due idee che più opposte non si può, e i partecipanti si sono quasi sfiorati, restando a distanza di alcune centinaia di metri l'uno dall'altro. Con i mezzi delle forze dell'ordine a presidiare l'area bloccando la strada per evitare che i manifestanti potessero venire a contatto. 

OPPOSTI STRISCIONI - La divisione si nota anche alle finestre: "Trieste pro patria" recita uno striscione a un balcone attorniato da grandi bandiere tricolori ai balconi attigui. "La Costituzione italiana è antifascista" risponde, a un paio di centinaia di metri un lenzuolo bianco con scritta nera affisso a un altro balcone. Soprattutto in centro sono molti i balconi e le finestre che espongono bandiere e striscioni a favore di una parte o dell'altra. 

IL CORTEO ANTIFASCISTA - È partito da Campo San Giacomo il corteo della rete antifascista, antirazzista e antisessista di Trieste, composto da circa 4.500 manifestanti secondo le forze dell'ordine (e settemila secondo gli organizzatori), e si apre con lo striscione "Liberiamoci dai fascismi". Tante sono le bandiere che sventolano e gli slogan. I promotori chiedono di poter "riappropriarsi della città e di fermare l'invasione di CasaPound". Del corteo fanno parte decine di associazioni, sindacati, studenti, famiglie, ma anche esponenti politici che hanno aderito, come Pd, Pci e LeU.

"Un mese e mezzo di mobilitazione - spiegano gli organizzatori da un altoparlante - per una manifestazione contro la retorica di CasaPound, contro l'uso della storia che neofascisti utilizzano come una clava contro la storia di questa città. La richiesta di Trieste è la sua apertura verso l'altro". E assicurano: "Noi siamo più belli, più allegri più colorati di loro e questa è una piazza accogliente anche per chi è venuto da lontano". Insomma, "nessuna tolleranza contro gli intolleranti. Loro vogliono dividere noi unire".

A chiudere la manifestazione, la partigiana antifascista Lidia Menapace: "È una giornata straordinaria, siamo popolo, giovani, meno giovani, vecchi, siamo tutti d'accordo, uniti e unite, nelle nostre diversità nei valori dell'antifascimo - ha dichiarato - la nostra unità esercitata e non gridata è una enorme forza". "La pace è una cosa molto importante e i rischi in questo momento sono fortissimi", dice ancora definendosi "una ragazza di 95 anni". "Il popolo - ha proseguito - può resistere, mettendo a segno, non dico una vittoria, ma qualche successo". 

CASAPOUND -  È partito da largo Riborgo, mentre dalle casse acustiche montate su automezzi venivano diffuse le note della Primavera di Vivaldi, il corteo organizzato da CasaPound. In testa al corteo, tra fumogeni tricolori, ci sono diversi labari, tra cui quello della Federazione nazionale Arditi d'Italia con le medaglie d'oro e della Associazione nazionale Arma milizia. Seguono tricolori, bandiere di CasaPound, bandiere istriana, fiumana e dalmata. E ancora lo striscione con sfondo rosso e scritta bianca "'Difendere l'Italia fino alla vittoria", e più in là un altro striscione, anche questo rosso ma con scritta bianca e nera "Italia: risorgi, combatti, vinci!".  Secondo gli organizzatori sono circa duemila i partecipanti, giunti da tutta Italia: Piemonte, Abruzzo, Veneto, Sicilia per oltre 30 pullman giunti a Trieste. Alla fine c'è stata una cerimonia simbolica dedicata all'unità della terra: le nuove sezioni del movimento, nate dopo il 2015 e provenienti da diverse parti d'Italia, hanno portato piccole porzioni del terreno dei loro luoghi d'origine che sono state conferite in un unico braciere come simbolo di unità delle terre d'Italia. La cerimonia si è svolta davanti al monumento dedicato a Domenico Rossetti.