Giovedì 19 Dicembre 2024
ANTONIO TROISE
Cronaca

Tutti in partenza, lavori in corso su binari e strade: è un esodo di passione

Ritardi sulle tratte ferroviarie, il ministro Salvini: orari rispettati nel 90% dei casi. L’opposizione insorge: è un trucco da prestigiatori. I nodi sulla linea

Roma, 14 agosto 2024 – Ritardi, cancellazioni, deviazioni, servizi sostitutivi. Senza considerare i fuoriprogramma, le follie di chi passeggia sui binari o gli imprevedibili deragliamenti che mandano in tilt il sistema. Il risultato è che viaggiare in treno, spesso, sta diventando un percorso ad ostacoli. Le associazioni dei consumatori che monitorano quotidianamente i tabelloni delle principali stazioni ferroviarie parlano di una situazione al limite. Ma, dall’altra parte, Ferrovie e Rfi minimizzano. E ieri lo stesso ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, finito nel mirino delle critiche, è passato al contrattacco rivendicando, con una nota ufficiale, tassi di puntualità quasi svizzeri.

Firenze, grande movimento di viaggiatori alla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella
Firenze, grande movimento di viaggiatori alla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella

“Ringrazio migliaia di lavoratrici e lavoratori delle Ferrovie, di Rfi e di Trenitalia che stanno dando il massimo per fornire un servizio all’altezza, con una puntualità in questi giorni (sia Alta velocità che Regionali) superiore al 90 per cento, nonostante 1.400 cantieri aperti per manutenzione, investimenti e maggior sicurezza per un importo di 650 milioni di euro, più di 700 mila passeggeri trasportati nella sola giornata di lunedì".

Parole che hanno letteralmente fatto infuriare le opposizioni che sono arrivate anche a chiedere le dimissioni di Salvini. Spara a zero il responsabile Economia e infrastruttute del Pd, Antonio Misiani: "I treni sono in cronico ritardo tra cantieri e incidenti, per gli utenti è un’estate nera e il governo che fa? Sostiene che i disagi sono tutti inventati da una certa sinistra". Duro anche il portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli: "Salvini fa uscire dal suo cappello di prestigiatore che il 90% dei treni sarebbero puntuali. Per forza, Rfi ha aumentato i tempi di percorrenza!". E il deputato porta anche alcuni esempi: "Trento-Roma: prima era 4 ore 30 minuti, oggi 5 ore e 8 minuti, Roma -Milano prima era 3 ore e 20 oggi 5 ore. Adesso ci vogliono quattro ore per fare Venezia-Milano, invece delle due ore e un quarto di prima e sette ore per andare da Torino a Napoli, al posto delle 5 ore e 45 minuti di prima".

Per la verità, al di là delle polemiche politiche, che hanno sfiorato anche il vertice delle Ferrovie, con qualche rumors sulla sostituzione dell’ad, a mettere sotto pressione la rete è la valanga di lavori collegati al Pnrr che devono essere conclusi entro il 2026, che si è aggiunta agli investimenti "ordinari" già programmati per la manutenzione. Tra Anas e Ferrovie ci sono, al momento, circa 4mila cantieri. "Quando parliamo di programmazione, bisogna considerare che durante l’anno abbiamo fasce orarie intoccabili, quelle dei pendolari, dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 durante le quali non si effettuano interventi sui binari. Ad agosto non c’è questo flusso e, quindi, si può lavorare di più", spiega il segretario nazionale della Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia.

Ma da Nord a Sud la corsa dei lavori è inarrestabile. Soprattutto quelli legati al Pnrr stanno condizionando fortemente la circolazione. Porteranno vantaggi, soprattutto nel Mezzogiorno, dove saranno elettrificati migliaia di chilometri. Ma anche nel resto del Paese gli investimenti sono considerevoli: in gioco ci sono circa 170 chilometri di Rete, fra Brescia, Verona, Vincenza e Padova. Una dote di 16 miliardi di euro solo per il Pnrr a cui si aggiungono i 190 miliardi del piano di investimenti 2022-2031, circa 20 miliardi all’anno. Un miglioramento potrebbe esserci a settembre quando gli addetti alla manutenzione aumenteranno di mille unità oltre ai 4mila tecnici già assunti nei mesi scorsi. Ma è inevitabile che i lavori diventeranno ancora più intensi nel 2025, ad un anno e mezzo dalla scadenza del Pnrr. Avremo una rete più efficiente, ma ci vorrà anche un carico ulteriore di pazienza.