Bologna, 11 dicembre 2019 - Settemila treni circolano ogni giorno in Italia: 7.021 se vogliamo essere precisi. Praticamente ogni dieci secondi ne parte uno. Quasi sempre di giorno, perché di notte sembra quasi che la circolazione ferroviaria vada in letargo, si riposi.
Si addormenta del tutto l’Alta Velocità che compie in questi giorni i suoi primi dieci anni di vita e che ha cambiato, in meglio, le abitudini di noi italiani: dal 2009 ad oggi ha fatto viaggiare 350 milioni di persone, collegato oltre 80 città e creato 500mila posti di lavoro. Grazie a Trenitalia e grazie, dal 2012, a Italo.
È diventato normale, ad esempio, fare in giornata il viaggio andata e ritorno Milano-Roma (più o meno tre ore a tratta), Milano-Bologna (un’ora), Firenze-Roma (un’ora e un quarto), Roma-Napoli (un’ora), Milano-Torino (un’ora), Milano-Venezia (un’ora e un quarto). Firenze-Bologna è diventata addirittura una passeggiata: mezz’ora.
È tutto molto bello, sì: a parte la sera, però. Dalle ore 22 (ma anche da prima: dipende dalle città) scatta il coprifuoco; pensate che da mezzanotte all’alba circola il 3% scarso dei treni delle 24 ore. Un milanese è andato a Roma e deve tornare a Milano? L’ultima possibilità è salire sul treno delle 21 che ti fa scendere a Milano alle 23.55 oppure salire sull’Intercity Notte delle 23.55 che però arriva a Milano alle 7.12 del mattino.
Basta leggere la tabella di questa pagina per capire che funziona un po’ tutto così e forse il paradosso dei paradossi lo potete trovare sulla tratta Firenze-Bologna, la più breve, quella che ti consentirebbe di uscire dal lavoro, salire su un treno e andare a cena da un amico, o a vedere un concerto, un’opera, una partita di calcio.
Niente da fare, non si può. O meglio: l’ultimo treno veloce che parte da Firenze è alle 22.25 (poi c’è un regionale dell’1.47: arrivo a Bologna alle 3.13), l’ultimo da Bologna alle 22.08 (il successivo addirittura alle 5.22; arrivo a Firenze alle 6.14). I weekend? Peggio che mai. Orari più o meno nemici del buonsenso.
Ma ci sono anche buone notizie. È infatti in elaborazione una piccola, grande svolta che parte dal colosso Trenitalia. "Un’indagine di mercato – spiega l’amministratore delegato Orazio Iacono, 52 anni – ha evidenziato una possibile domanda, in alcuni giorni della settimana, legata sia ai viaggi business che a quelli di turismo-svago".
E ai piani alti di Trenitalia c’è un dossier (dal titolo ‘treni post-cena’) che proprie in queste ore ha partorito il primo frutto; con il varo degli orari invernali al via da domenica prossima, la tratta Milano-Bologna avrà un treno serale in più, il mercoledì e il giovedì: partenza da Milano alle 22.40, arrivo a Bologna alle 23.54, con fermata intermedia a Reggio Emilia alle 23.27. Discorso più o meno identico per la Torino-Milano, in questo caso in entrambi i sensi di marcia. Dal venerdì alla domenica, partenza da Torino alle 23 e arrivo a Milano due minuti dopo mezzanotte; via da Milano alle 23, alle 00,12 si scende a Torino.
Poca roba, certo. "Ma questo è solo l’inizio", promette Iacono. "Diciamo che nel 2020 faremo altri interventi di questo tipo. Anche sulla Bologna-Firenze, ad esempio. A metà anno dovremmo avere un convoglio in più a tarda sera". E ancora: "La premessa è che il progetto deve stare in piedi. Servono sostenibilità sociale, ambientale e anche economica. Se ci sono, noi partiamo". Pare che ci siano, per fortuna.