Roma, 13 dicembre 2014 - "Gran parte delle tredicesime verrà consumata per pagare le tasse, ma la cosa più preoccupante è che in molte piccole e medie aziende la famosa mensilità natalizia potrebbe addirittura slittare a gennaio o a marzo". Rosario Trefiletti, numero uno della Federconsumatori, dati alla mano, lancia in quest'intervista all'Agi un allarme sulle tredicesime. Secondo Trefiletti, il quadro economico del paese continua lentamente ma in maniera progressiva, a peggiorare e ne risentirà anche l'andamento dei consumi in vista del Natale. "Ci arrivano segnali in questa direzione", fa sapere Elio Lannutti, presidente di Adusbef, "piccole e medie aziende con le casse vuote di cash potrebbero decidere di far slittare di 2 o 3 mesi le tredicesime".
"La disoccupazione è intorno al 13,2 per cento e quella giovanile oltre il 44 cioè una cifra record", argomenta Trefiletti, "logico dunque che ci sia una drastica contrazione della spesa che sarà per certi versi, sorprendente". La sorpresa, secondo il leader di Federconsumatori, starà nel fatto che, mentre a Natale 2013, almeno un settore (quello dei libri, dischi e audiovisivi) era in attivo, quest'anno non si salverà alcun comparto. "Fino al Natale scorso resisteva il classico libro o disco sotto l'albero, oggi, a quanto ci anticipano le nostre rilevazioni, non ci sarà più neanche quello. Si spenderà, poco, solo in giocattoli e beni alimentari, ma i tre quarti della tredicesima degli italiani sono stati gia' destinati al pagamento delle tasse", commenta ancora Trefiletti. Che ammette di essere seriamente preoccupato anche per il settore tecnologico. "Forse spenderemo ancora in telefonini", dice, " ma le stime ci dicono che i personal computer, ad esempio, non è detto che abbiamo ampio mercato".
"Sarà un Natale molto freddo, ma non ci sorprende affatto perché noi avevamo già stimato una contrazione del 6,2 per cento nella spesa per i regali sotto l'albero. Resteranno in cifra assoluta poco più di 3 miliardi di euro destinati perlopiù all'acquisto di giocattoli per bambini e generi alimentari" prosegue Trefiletti. Ma la Federconsumatori e Adusbef hanno una ricetta per far ripartire l'economia. Di che si tratta? "C'è un punto su cui noi insistiamo molto che è questo", risponde Trefiletti, "gli ingredienti sono semplici: ok alla spending review, al recupero di risorse attraverso la lotta all'evasione fiscale a cui va aggiunto un 10/15 per cento dell'ammontare complessivo delle nostre riserve auree pari a 100 miliardi in cifra assoluta. Alla somma di queste due cose bisogna ancora aggiungere un piano straordinario per il lavoro che sblocchi i grandi investimenti pubblici e privati, mettendo in sicurezza le scuole, investendo in ricerca, nelle infrastrutture, nel turismo o nella banda larga". " Sono sicuro che questo sarebbe il mix giusto per far ripartire l'economia", prosegue Trefiletti, "basta, invece, alla riduzione dell'Irap, cioè delle tasse sulle imprese o agli 80 euro. Attenzione, si tratta di manovre che ho apprezzato, ma adesso non sono più sufficienti. Sarebbero 'manovrine' che riuscirebbero a smuovere molto poco nel processo di riduzione della disoccupazione soprattutto quella giovanile e meridionale". Al governo Renzi, Federconsumatori manda un segnale preciso. Non si può più attendere, avverte Trefiletti, perché il paese è a rischio e gli italiani hanno ormai le tasche vuote. "Tasche svuotate dalle tasse" conclude "e, per qualcuno, forse anche senza la fatidica tredicesima mensilità".