Mercoledì 21 Agosto 2024

Travolto dalla tromba d’aria. Cola a picco il veliero di un magnate inglese: un morto e sei dispersi

Sullo yacht di 56 metri, ancorato in rada, viaggiavano 22 passeggeri: è affondato in pochi minuti. Quindici persone in salvo, la vittima accertata è lo chef di bordo. Ma dagli oblò si vedono i corpi.

Travolto dalla tromba d’aria. Cola a picco il veliero di un magnate inglese: un morto e sei dispersi

La barca a vela ‘Bayesiana’, 56 metri, naufragata in provincia di Palermo a causa di una tromba marina

di Nino Femiani

PALERMO

Una siccità che dura mesi, poi una tromba marina, un "water sprout" che fa colare a picco il Bayesian, un veliero di 56 metri ancorato a mezzo miglio da Porticello, località a 25 chilometri da Palermo. Il bilancio è tragico: un morto e sei dispersi. Deceduto il cuoco di bordo, Ricardo Thomas, canadese con passaporto di Antigua. Quattro britannici (tra cui il magnate Mike Lynch, la figlia diciottenne Hannah, il legale di Lynch Chris Morvillo e di Nada Morvillo) e due americani sono ancora dispersi. Tra questi vi sarebbe anche il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer. Altre 15 persone – che avevano preso parte a questa vacanza per paperoni – sono state tratte in salvo. Dai registri aziendali del Bayesian, bandiera inglese, emergerebbe che il natante di lusso è legato alla moglie di Lynch. Lo afferma la Bbc: lo yacht è di proprietà di Revtom, un’azienda registrata nell’Isola di Man. Nell’ultima dichiarazione annuale dell’azienda, depositata ad aprile, il proprietario legale di Revtom è indicato come Angela Bacares, moglie del tycoon. La donna è tra le 15 persone salvate.

Tutto avviene in pochi minuti, qualche istante prima delle 4. I dodici ospiti (10 sono invece i componenti dell’equipaggio) si trovano nelle sei suite del ‘monoalbero’, fibra di alluminio tra i più alti al mondo (75 metri) realizzato dal cantiere navale Perini Navi nel 2008 e rimodernato nel 2020. Di colpo l’imbarcazione extralusso viene ‘colpita’ da una tromba d’aria, mentre si trova ferma con l’ancora in rada. "Non l’abbiamo vista arrivare", è l’unica frase che riesce a dire James Catfield, il comandante della barca, ferito e sanguinante a un polpaccio. La "bomba d’acqua" fa ondeggiare il veliero, fino a spezzare l’albero che sbatte con fragore sul lussuoso ponte in tek, trascinando a fondo l’imbarcazione bloccata dall’ancora a prua. Il comandante lancia un razzo rosso di emergenza, lo vedono sia i pescatori a riva che un altro veliero, il ‘Sir Robert B.P.’, distante poche centinaia di metri. "Sentivamo delle urla e con il tender abbiamo perlustrato la zona per diverso tempo. Ma dopo avere salvato 15 persone non abbiamo più visto nessuno", racconta Karsten Borner, il comandante del ‘Sir Robert B. P.’, battente bandiera olandese. "Prima il veliero si è inclinato su un lato e rapidamente la barca è affondata, è successo tutto in pochissimo tempo".

All’interno ancora sei persone per le quali non si nutre alcuna speranza di salvezza, nel pomeriggio i sommozzatori avevano notato dall’oblò alcuni corpi senza vita all’interno dello scafo. Fino a sera si resta in attesa di altri sub, in arrivo da Messina e da Cagliari: lo scafo è adagiato sul fondale a 50 metri di profondità. L’inchiesta, aperta dalla Procura di Termini Imerese e dalla Capitaneria di Porto di Palermo, dovrà accertare l’esatta dinamica del naufragio e smentire la possibilità di una collisione con uno scoglio o un’altra imbarcazione. Si vuole anche verificare se, dopo la festa che si era svolta domenica sera sul panfilo, siano state mantenute le procedure di sicurezza e sorveglianza e se c’erano stati allerta meteo. "Il vento era fortissimo, da pescatore ho subito capito che non era una cosa normale", dice Giuseppe Cefalù, che lavora nella zona della costa di Palermo, che ha provato a dare una mano per salvare le persone a bordo dello yacht. Nelle prossime ore saranno sentiti i quindici superstiti e il comandante, al momento molto provato. La vacanza era una crociera-premio (il costo è di 195mila euro a settimana) offerta da Lynch al suo staff e ai loro familiari. Il Bayesian era partito da Rotterdam, poi una sosta a Milazzo per i rifornimenti, prima di gettare l’ancora a Porticello.