e Teresa Scarcella
I primi indizi portano al monossido di carbonio. Della famiglia Racheli, allargata, rimane ben poco. Solo la ex moglie, lontana dalla tragedia che si è consumata ieri, e la bimba di 6 anni ricoverata all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze in prognosi riservata e in condizioni gravissime, in fin di vita. A non farcela sono stati il padre Matteo, 49enne trentino, il figlio Elio di 11 anni nato dalla prima relazione e la nuova compagna sudamericana di Racheli, di origine brasiliana, Margarida Alcione, 46 anni. È lei la madre della piccola di 6 anni appesa tra la vita e la morte.
Una tragedia, quella che si è consumata a San Felice a Ema, frazioncina alle porte di Firenze. In una villetta di pregio in mezzo al verde in cui Matteo Racheli aveva la residenza da un paio d’anni, sono stati ritrovati dai vigili del fuoco – intervenuti sul posto tra le 14 e le 15, allertati dal 118 dopo la segnalazione della ex moglie dopo i tentativi di mettersi in contatto con l’ex marito – i tre corpi e la bambina, l’unica ancora in vita. Le indagini sono in mano alla polizia, intervenuta anche con l’unità scientifica per i rilievi. Sul posto anche il nucleo batteriologico chimico radiologico (Nbcr).
"Le cause dei decessi sono in corso di accertamento – ha spiegato l’ispettore dei vigili del fuoco di Firenze Giuliano Dambello -. Le ipotesi? Dentro la casa ci sono sia una caldaia sia delle stufe a pellet, che ora vanno verificate per dare le motivazioni esatte dell’incidente". L’ispettore ha parlato di una scena "tutt’altro che bella: il padre e i bambini sul divano e la mamma probabilmente in movimento distante da loro tre, a terra. Secondo me non si sono accorti di nulla – suppone –. Stavano tutti sul divano". È probabile che i decessi siano avvenuti già mercoledì sera.
Il lavoro degli inquirenti nelle prossime ore, quindi, inevitabilmente si concenterà sulla pista delle inalazioni costate la vita alla coppia e al figlio di Richeli, Elio. Inalazioni che potrebbero essere dovute a un malfunzionamento della caldaia o delle stufe a pellet installate. Tra i superstiti di questa tragedia, i due animali domestici, il cane e il gatto. Il primo, all’esterno dell’abitazione, il secondo all’interno.
E proprio gli animali e la natura erano le grandi passioni, insieme allo sport rigorosamente all’aperto, che la coppia coltivava insieme ai bambini. Trekking, bici, camminate in campagna e tra i boschi. Sempre in quattro più uno, il cagnolone Sidol. Un pastore tedesco grigione che Ivan Grilli, educatore cinofilo dell’asd EnigmaDog di Firenze, conosce molto bene.
Contattato mesi fa da Racheli per addestrarlo, ha frequentato casa loro in occasione delle lezioni: "Una famiglia tranquilla e unita, alla mano". È stata questa loro caratteristica che ha fatto sì che il rapporto di lavoro diventasse in poco tempo amicale a tal punto da condividere una vacanza, di cui Grilli conserva ancora i ricordi, oggi più cari che mai. Una gita fuori porta di quattro giorni, nelle campagne di Bibbona, organizzata a maggio scorso dal centro di addestramento con alcuni clienti e i loro amici a quattro zampe. Nel gruppo c’era anche la famiglia Racheli che, stando ai racconti di chi li conosceva, non perdeva occasione di partecipare ad esperienze di questo tipo.
"Una coppia molto divertente e affiatata. Lei la ricordo come una persona solare, sempre sorridente, è stata l’anima della vacanza, sempre pronta a farci ridere. Entrambi molto affettuosi e premurosi con i bambini, lasciati comunque liberi di esplorare – racconta chi ha condiviso quei momenti insieme a loro – amanti e rispettosi della natura e degli animali, capaci di trasmettere questa loro grande passione anche ai figli. Al piccolo Elio piaceva tanto fare lunghe passeggiate in campagna, o tra i boschi, insieme al padre e al loro cagnolone. Era instancabile nonostante la tenera età".