Un bambino di 15 mesi sbranato e ucciso da due pitbull. È accaduto ieri mattina a Eboli, località Campolongo (Salerno), in una piccola casa rurale nei pressi della litoranea che collega il popoloso centro al capoluogo. Secondo una prima ricostruzione, i due molossi lo avrebbero aggredito forse pensando che fosse una sorta di "pupazzo di pezza", simile a quello con cui venivano fatti giocare e addestrati dalla proprietaria. Tutto è avvenuto intorno alle 8,15. Francesco Pio D’Amaro era in braccio allo zio, fratello della mamma che era accanto a loro. Stavano per uscire. La donna era arrivata con il bambino solo dalla sera precedente, ospite della coppia che è anche proprietaria dei cani e della palazzina. Appena i tre hanno messo piede nel cortile, sono stati aggrediti dai pitbull, spuntati come furie dal retro della casa (un terzo è rimasto nel recinto).
Con un balzo, i due animali hanno strappato il piccolo Francesco Pio dalle braccia del giovane, sorpreso da quell’improvviso attacco. La madre e il fratello hanno cercato di liberare il bambino dalla morsa dei cani, colpendoli con i bastoni, ma sono stati, a loro volta, assaliti riportando ferite su mani e gambe. Sul corpo del bambino, il medico legale ha riscontrato profonde lesioni causate dai morsi dei cani: l’addome e la gola squarciati. "Avevo il bambino in braccio quando uno dei cani ha aggredito il piccolo, cercando di portarmelo via. L’ho difeso, ho combattuto, ma poi è intervenuto anche l’altro pitbull", dice lo zio. Paola Santoro, la mamma del piccolo Francesco Pio, originaria di Montecorvino Rovella, lavora in un bar di Eboli. Dopo una lite con il marito, si era trasferita domenica a Campolongo in attesa di affittare un appartamento.
I due pitbull erano dell’amica della donna, 31 anni, proprietaria dell’abitazione, e vivevano in un’ala della villetta rurale a due piani: a detta di alcuni vicini, non avevano dato mai alcun segno di pericolosità. Ma altri ricordano che uno dei pitbull aveva azzannato un cane. È stata aperta un’inchiesta per capire dove effettivamente si trovasse il bambino (se per terra o in braccio allo zio), perché i due pitbull non fossero chiusi o sorvegliati e di chi, infine, fosse l’effettiva proprietà e custodia. La padrona dei due molossi rischia l’accusa di omicidio colposo per vigilanza negligente. I due cani sono stati presi in carico dal servizio veterinario dell’Asl che effettuerà una valutazione entro dieci giorni: potrebbe ‘rieducarli’ e affidarli a un soggetto diverso dai proprietari. La morte del piccolo ha lasciato tutti sotto choc. "È stata una aggressione feroce", ha aggiunto il sindaco di Eboli, Mario Conte, che pagherà le spese del funerale.
"Forse i cani hanno pensato che mio nipote fosse un pericolo poiché non lo avevano mai visto – ha ipotizzato Milena Santoro, sorella della mamma –. Erano chiusi in stanza quando sono arrivata. Mia sorella mi ha raccontato che i cani hanno attaccato direttamente. In casa c’erano anche i miei due fratelli, mio nipote era in braccio a uno di loro. I cani non conoscevano il bambino perché era qui solo da un giorno e quando aveva girato per casa erano stati chiusi. Noi li conoscevamo, non hanno mai dato problemi".