di Roberto
Giardina
Joe Biden invia altre truppe in Europa, anche in Germania, in previsione di un attacco russo in Ucraina, ma il governo a Berlino cerca di rimanere prudente, e per il momento si limita a una sorta di guerriglia sull´informazione con Mosca. Punture di spillo, in realtà poco gravi nei rapporti con Putin. Mercoledì è stata vietata la Rt De, il nuovo nome di Russia Today. La televisione è accusata di manipolar ele notizie sull’Ucraina. E mercoledì è giunta la risposta del Cremlino: chiusura immediata a Mosca dell´ufficio di Deutsche Welle, l´emittente tedesca che trasmette in lingua russa e inglese. È annullato l´accredito ai giornalisti tedeschi accusati "di agire come agenti stranieri". Un provvedimento che probabilmente sarà seguito dall´espulsione. "Una reazione esagerata", commenta il direttore generale della Deutsche Welle, Peter Limbourg, "assolutamente incomprensibile". Margarita Simonyan, la direttrice di Rt De, risponde: "Non accettiamo la decisione di Berlino, e continueremo a trasmettere". Il notiziario russo può essere seguito anche via streaming e tecnicamente è difficile impedirlo. "I tedeschi non rispettano il diritto di informazione", aggiunge.
A fine gennaio, la ministra degli Esteri, la verde Annalena Baerbock, nell´incontro con il collega russo Sergei Lavrov, aveva avvertito che "non è consentito a nessuna emittente di Stato straniera di operare in Germania, neanche a una tv o radio americana".
Ma per i russi, Rt De sarebbe una società privata. In realtà, secondo quanto si dice a Berlino, la chiusura della tv russa, sarebbe un contentino concesso dal cancelliere Scholz a Frau Annalena. È in crisi la coalizione tra socialdemocratici e verdi a causa dell´Ucraina. La Baerbock è su posizioni filoamericane, mentre Scholz vuole mantenere i rapporti con Putin, che incontrerà a Mosca, dopo il colloquio domenica prossima con Biden a Washington. A Washington, la Germania nei giorni scorsi è stata giudicata "un partner poco affidabile". Il Cancelliere è attaccato da Der Spiegel, e da un quotidiano autorevole come la Süddeutsche Zeitung. Scholz e la sua Spd sarebbero sotto l´influenza dell’ex cancelliere Gerhard Schröder, amico personale di Putin (si danno del tu). È stato Schröder a volere il Nord Stream, il gasdotto del Baltico, terminato in agosto, costato 10 miliardi di euro, e non ancora entrato in funzione per ragioni politiche. Frau Baerbock chiede che venga abbandonato, perché il gasdotto aiuterebbe Putin, e sarebbe un tradimento nei confronti di Kiev. Dall´Ucraina passa la pipeline che fornisce gas russo alla Germania e all´Europa (e garantisce il 30 per cento delle forntirure all´Italia). Per Scholz è necessario giungere a un compromesso ragionevole con Putin, senza cercare di piegarlo con il dispiego di truppe, e minacce di nuove sanzioni. Il prezzo sarebbe pagato dall´Europa, e non dagli Stati Uniti.