Venerdì 1 Novembre 2024
GIOVANNI PANETTIERE, INVIATO
Cronaca

Tra clima e Sinodo: "La Terra verso il collasso". Il Papa: basta negazionisti

Pubblicata l’esortazione ’Laudate Deum’. "Si fa troppo poco per il pianeta". Bergoglio apre l’assemblea dei vescovi: non è un Parlamento, niente ideologie.

Papa Francesco ha presieduto in piazza San Pietro la messa di apertura del Sinodo dei vescovi

Papa Francesco ha presieduto in piazza San Pietro la messa di apertura del Sinodo dei vescovi

Città del Vaticano, 5 ottobre 2023 – Bombe d’acqua, siccità, frequenti periodi di caldo anomalo. I segni del cambiamento climatico, di cui "l’origine umana non può più essere messa in dubbio", sono sotto gli occhi di tutti, inutile negarlo con "opinioni sprezzanti e irragionevoli che trovo anche dentro la Chiesa", il mondo "si sta avvicinando a un punto di rottura". Nel giorno di avvio del Sinodo dei vescovi, Bergoglio lancia un grido di allarme per una risposta rapida all’emergenza climatica. Ne è cornice l’attesa esortazione apostolica Laudate Deum, pubblicata ieri in occasione della festa di San Francesco d’Assisi, inesauribile fonte ispirativa per il Papa sia in relazione a quest’ultimo documento, sia con riferimento alle precedenti encicliche, Fratelli tutti e soprattutto Laudato sì’ di cui il nuovo testo è completamento.

Papa Francesco ha presieduto in piazza San Pietro la messa di apertura del Sinodo dei vescovi
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Il Papa apre il Sinodo: “Non è un Parlamento. Ma la Chiesa non è una dogana, apriamo le porte”

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A otto anni di distanza dal precedente scritto ’verde’, il Pontefice riconosce che "non reagiamo abbastanza" davanti al dramma del pianeta malato. Come se, sopiti i fugaci entusiasmi per la pubblicazione della Laudato sì’, se ne fosse dimenticata la lezione: sensibilizzare la società sull’urgenza di un’ecologia integrale che come tale coniughi attenzione all’ambiente e giustizia sociale. L’una non esclude l’altra, nella certezza che, scrive Francesco nella Laudate Deum, "l’impatto del cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di molte persone e delle famiglie", in particolare le più vulnerabili.

L’occasione per un cambio di registro è data dalla COP28 di Dubai, a novembre. Bergoglio, che invoca un nuovo "multilateralismo" sul clima, non rinuncia a sognare per il summit una decisa accelerazione della transizione energetica. Da qui la sferzata a potenti della Terra in vista del vertice: "Speriamo che quanti interverranno siano strateghi capaci di pensare al bene comune e al futuro dei loro figli, piuttosto che agli interessi di circostanza di qualche Paese o azienda". A finire dietro la lavagna nell’esortazione è ancora una volta lo stile di vita "irresponsabile del modello occidentale".

In mattinata Francesco, con una messa in San Pietro davanti a 25mila fedeli, aveva aperto il Sinodo in cui i laiche e laici voteranno per la prima volta e si discuterà tra l’altro del ruolo della donna, dei gay e dei preti sposati. Anche per quietare la dialettica liberal-conservatori, il Papa è tornato a ricordare che l’assemblea "non è un Parlamento". Via Ideologie e calcoli politici per poter delineare "una Chiesa ospitale, non con le porte chiuse". E prima dell’avvio dei lavori, nel pomeriggio l’ultimo appello in Aula alle madri e ai padri sinodali a tenersi alla larga dal "chiacchiericcio, la più brutta malattia della Chiesa di oggi".