Palermo, 19 settembre 2024 – Un abbraccio senza fine, un’ondata di affetto che non dimentica “quel sogno che comincia da bambino”. Palermo rende omaggio a Totò Schillaci, morto ieri all’età di 59 anni. L’afflusso di tifosi alla camera ardente allestita allo stadio Barbera prosegue incessante da questa mattina alle 7. Tutti ordinatamente in fila per salutare il bomber del quartiere Cep: sulla sua bara sono state adagiate la maglia azzurra numero 19, quella dei Mondiali italiani delle “Notti magiche”, e una sciarpa rosanero. I cancelli dell'impianto di viale del Fante restano aperti fino alle ore 22, prevista una partecipazione numerosa fino a tarda sera, come accaduto ieri.
La moglie: “Voleva vivere per la sua famiglia”
"Totò era un galantuomo, una persona umile e io mi sono innamorata proprio di questo, della sua umiltà e della sua gentilezza. Era l'amore della mia vita... È l'amore della mia vita", dice Barbara Lombardo, moglie di Schillaci, ai microfoni di Storie Italiane su RaiUno con Eleonora Daniele. "Però i nostri figli mi danno la forza di andare avanti, guardando Mattia vedo il volto di suo padre", aggiunge, "e questo affetto è meraviglioso perché mio marito ha lasciato un bel ricordo di sé al di là delle sue prodezze sportive. Un uomo buono che ha lasciato veramente tanto amore, ed è quello che si vede dall'affetto delle persone. Per tre anni e mezzo abbiamo lottato contro questa malattia. Diciamo che lui l'aveva superata, avevano detto che era guarito e quando è arrivata la proposta di fare un programma televisivo abbiamo deciso di riprenderci la nostra vita in mano, ma dopo il rientro dalla trasmissione abbiamo fatto nuovamente degli accertamenti. Le metastasi avevano preso la parte cervicale, è stato sottoposto a chemioterapie, radioterapie, è stato veramente massacrato però lui ha lottato veramente, è stato un guerriero. Lui voleva vivere per me, per i suoi figli e fino all'ultimo ce l'ha dimostrato".
Mattia: “Papà lascia un dolore tremendo”
"Papà lascia un dolore tremendo", commenta il figlio Mattia, "era un punto di riferimento per tutti e non ci sono parole. La sua storia la conosciamo tutti: una persona che dal nulla è diventato quello che è diventato. Speriamo che almeno questo rimanga come esempio per tutti i ragazzi che ci credono. Cosa direbbe papà? A volte era molto riservato, ma è giusto che tutte le persone che sono qui lo vogliano salutare"
Il fratello: "Totò era umile per questo tutti gli volevano bene”
Alla camera ardente parla anche il fratello di Schillaci, Giovanni: "Totò voleva vivere. Aveva una grande voglia di vivere e una grande umiltà, per questo tutti gli volevano bene". E aggiunge: "Speravo che fosse così – aggiunge – se lo merita. E non lo dico perché sono il fratello... basta guardare tutta questa gente. Sono venuti in tanti a salutarlo, anche persone con l'ossigeno, in sedia a rotelle, persone di ogni tipo e di ogni età. Se lo merita. La gente lo ha capito, ha capito il suo essere buono e umile e continua a volergli bene".
L’affetto dei tifosi: “Schillaci è patrimonio di tutti”
Al Barbera la tifoseria organizzata del Palermo ha lasciato anche uno striscione, che recita: "Le tue notti magiche non saranno mai dimenticate". Ci sono anche tifosi che hanno fatto parecchia strada, pur di compiere quello che è a tutti gli effetti un pellegrinaggio laico. Due cinquantenni arrivano dalla provincia di Catania. "Abbiamo potuto mettere da parte per alcune ore i nostri impegni di lavoro – raccontano Nino Accordino e Antonio La Malfa – per congedarci da un campione umile che resterà nella storia del calcio e non solo. Siamo tifosi del Catania, ma Schillaci è un patrimonio di tutti, oltre la fede sportiva".
Funerali, domani l’addio
L'addio a Schillaci vivrà il suo ultimo atto domani, a partire dalle 11.30, orario del funerale religioso che sarà celebrato nella cattedrale di Palermo dall'arcivescovo, monsignor Corrado Lorefice. Attesi rappresentanti delle istituzioni calcistiche, ex compagni e alcune delegazioni di formazioni calcistiche, a cominciare da quella del Palermo, che ieri e oggi ha annullato le conferenze stampa di presentazione del match di campionato con il Cesena.
Per ricordare il campione di Italia ‘90, la Regione siciliana intitolerà a Totò Schillaci la sala riunioni dell'assessorato del Turismo, dello sport e dello spettacolo, a Palermo.
Conte: “Per noi del sud era un esempio”
Anche il tecnico del Napoli Antonio Conte ha dedicato un commosso ricordo Schillaci: "Arrivavo a Torino da Lecce. Alla Juventus per me erano tutti dei top player. Li vedevo tutti come degli idoli. Lui era una persona molto umile che si mise subito a disposizione. È inevitabile da persone del sud legarsi molto a lui. A soli 59 viene a mancare una persona e un calciatore che è stato un po' l'emblema. Per noi del sud rappresentava un grandissimo esempio. Sono molto dispiaciuto".