Genova, 8 maggio 2024 – Fiumi di soldi, come una nuova tangentopoli che si allarga ogni giorno, con ulteriori indagati. Nella cassaforte dell’imprenditore Aldo Spinelli, aperta dalle fiamme gialle, sono spuntati oltre duecentomila euro in contanti, 20mila dollari, e 5mila sterline. Soldi che sarebbero potuti servire, è l’ipotesi degli inquirenti, per oliare il "sistema Toti", finito al centro dell’inchiesta-terremoto che sta scuotendo la Liguria. Spinelli, ora ai domiciliari, è una figura centrale dell’indagine con almeno 25 indagati della Dda ligure, culminata all’alba di martedì negli arresti eccellenti del governatore, del suo capo di gabinetto Matteo Cozzani, dell’ex presidente dell’Autorità portuale (oggi Ad di Iren) Paolo Emilio Signorini, quest’ultimo finito in carcere. Nello schema ricostruito dai pm, l’imprenditore con ampi interessi al porto sarebbe il munifico corruttore di Toti e Signorini. Le sue barche, Leila e Leila 2, ormeggiate alla Fiera, sono il luogo degli incontri che, secondo le indagini, suggelleranno gli accordi a lui cari. È il primo dicembre 2021 quando i finanzieri, dopo aver imbottito di cimici lo yacht (perché gli ospiti lasciano i propri smartphone lontano dal tavolo), assistono all’arrivo, all’ora di pranzo, del governatore e di Signorini. Non è una data casuale: il summit si svolge alla vigilia della seduta del comitato di gestione che dovrà deliberare la concessione per trent’anni a Spinelli e al figlio Roberto (presente anch’egli a bordo) del terminal Rinfuse. Operazione che nasconderebbe una speculazione da parte di Spinelli (che destinerebbe in futuro il terminal ai container) ma anche una guerra di potere con l’armatore di Msc Gianluigi Aponte nell’ottica di una spartizione degli spazi al porto. Quest’ultimo, notando uno "sbilanciamento" di Signorini verso Spinelli (che al presidente avrebbe ripetutamente pagato viaggi e vizi nel Principato), ha più volte minacciato di denunciare tutti in procura.
Ma a bordo del Leila il clima è conviviale e prima di scendere, le fiamme gialle sentono Toti euforico: "Festeggiamo le rinfuse a Montecarlo!". Ci sarà poi "da parlare di un po’ di robe", alludendo ai finanziamenti. "Quello ufficiale è il due per mille, tutto il resto dopo", dice Spinelli.
La sera successiva, il Comitato voterà la concessione delle Rinfuse, anche se con una clausola sui mutamenti di destinazione e un voto contrario. "Vedrai che fine gli faccio fare al signor Canavese", commenta Spinelli con Signorini. I pranzi sulla Leila sarebbero serviti anche a suggellare la ’pace’ raggiunta tra Spinelli e il gruppo Msc. Il 28 novembre del 2022 a bordo sale anche il sindaco di Genova Marco Bucci. "Ieri abbiamo parlato solo di affari, abbiamo fatto l’accordo con Aponte, gli abbiamo fatto fare pace con tutto un accordo per spartirsi i terminal che hanno in comune qua, quindi erano soddisfatti", racconta Toti alla moglie.
Ma l’inchiesta sul presunto "meccanismo corruttivo" non si è esaurita con le misure cautelari. Ci sono altri fronti aperti, altri indagati e tra questi anche Paolo Piacenza, dall’8 settembre commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale e l’ex senatore Maurizio Rossi, editore di Primocanale. E poi ci sono due bonifici da 15mila euro ciascuno di cui parla Aldo Spinelli ed erogati a favore della Lega Liguria per Salvini premier.
Per Stefano Savi, legale di Toti, il governatore ha sempre difeso gli interessi pubblici. "Interessi del territorio – ha aggiunto – che sono stati perseguiti anche attraverso forme che hanno potuto indurre a equivoci, ma che in realtà non hanno mai sconfinato in nulla di illecito".
Oggi è il giorno degli interrogatori, anche per l’inchiesta parallela della Spezia dove sono indagati Cozzani e il presidente del Salone nautico, Saverio Cecchi. Toti, "recluso" nella sua casa di Ameglia, è ancora al suo posto in Regione: "Successivamente vedremo come comportarci", dice Savi.