Mercoledì 13 Novembre 2024

Salvini a Conte: “Toti? Italia ferma se ogni indagato si dimette”. Ma il legale: ci sta pensando

Il leader della Lega risponde al pentastellato sulla richiesta avanzata dalle opposizioni di dimissioni immediate del presidente della Liguria. Toti convocato al palazzo di Giustizia si avvale della facoltà di non rispondere davanti al Gip

Roma, 10 maggio 2024 – "Vorrei sapere se ci fossero microspie negli uffici di qualche magistrato per quanto tempo continuerebbe a fare il magistrato ". Matteo Salvini non ha dubbi sul caso del governatore della Liguria, Giovanni Toti, ora ai domiciliari per corruzione: le richieste di dimissioni immediate avanzate dal leader pentastellato, Giuseppe Conte, e in generale dalle opposizioni, porterebbero ad un risultato ben preciso: “Che la magistratura faccia quello che deve fare, però –si slancia il leader della Lega –, se ogni indagato si deve dimettere l'Italia si ferma domani". Ma il legale del Governatore, Stefano Savi, dopo la scena muta del suo assistito davanti al Gip nell’interrogatorio di garanzia, ammette: “Ci sta pensando”.

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti (Ansa)
Il governatore della Liguria, Giovanni Toti (Ansa)

Salvini ha comunque tenuto a precisare che “se condannato in via definitiva per carità di Dio, Toti si dovrebbe dimettere, ma non basta un’indagine per far dimettere qualcuno”. “In Italia – aggiunge Salvini – si è innocenti fino a prova contraria. Non so se per l’avvocato Conte valga un altro codice civile e penale. Siccome la giustizia italiana, ahime’, ogni anno arresta mille cittadini che poi si rivelano innocenti, io mi auguro che la Regione Liguria continui a correre. Genova e la Liguria negli ultimi anni – dal crollo del Ponte Morandi alla ricostruzione immediata del Ponte – sono stati un esempio di efficienza, velocità e trasparenza”. Non si placano le polemiche e le opposizioni vanno all’attacco: “Non potendo presentare la sfiducia al presidente Toti in Consiglio regionale, martedì prossimo, perché è sospeso dalla carica, faremo comunque pressioni politiche chiedendo spiegazioni su quanto sta accadendo. Già oggi però torniamo a chiedere che Toti si dimetta alla luce di quello che sta accadendo. Basta disastri che mettono a rischio la nostra Liguria", ha detto il segretario ligure del Pd, Davide Natale.

Intanto, oggi il governatore indagato è stato convocato al Palazzo di Giustizia di Genova per l’interrogatorio di garanzia. Il presidente della Regione Liguria, Toti, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Gip Paola Faggioni. Nessuna risposta è stata data e neppure dichiarazioni spontanee. Lo stesso era accaduto ieri durante l’interrogatorio di garanzia all’ex presidente dell’Autorità portuale (oggi Ad di Iren) Paolo Emilio Signorini

“L’ho trovato bene e impegnato nella volontà di difendersi”, spiega il legale Stefano Savi dopo la prima udienza davanti al Gip di Toti. E alla domanda dei cronisti su eventuali dimissioni del governatore risponde: “Ci sta pensando, ma è una decisione politica che potrà prendere solo dopo aver fatto una verifica con le persone con cui ha lavorato fino ad ora, con i partiti e nello stato in cui è adesso non si può fare. Intanto adesso facciamo l'interrogatorio, chiediamo la modifica della misura e poi vediamo quello che succederà e nel caso faremo il riesame”.  “La Procura - ha concluso l'avvocato Savi - ha dato un'interpretazione della sua attività politica che lui intende rivedere spiegando come secondo lui quello che ha fatto non ha portato a un vantaggio personale ma un vantaggio alla regione".