di Pino Di Blasio
I più birbi, la stragrande maggioranza visto che siamo nella parte di Toscana patria di Boccaccio e Cecco Angiolieri, hanno subito definito il sistema IT-Alert, all’esordio ieri, come il menagramo 3.0 più potente della storia. I più istituzionalisti, la residua minoranza, hanno pensato invece che quei messaggini arrivati sugli smartphone agganciati a cellule telefoniche toscane, qualche minuto dopo mezzogiorno di ieri, non erano solo una sperimentazione, ma erano la più efficace misura di prevenzione contro le emergenze e le catastrofi naturali. Perché, a distanza di dieci minuti dall’arrivo dei messaggi di IT-Alert, con tanto di segnalazione acustica sui telefonini, alle 12.19 la terra ha tremato davvero in Toscana.
La scossa, con epicentro a 4 chilometri a nord est di Poggibonsi, nella Valdelsa senese, a una profondità di 10 km, è stata registrata dai sismografi dell’Invg di Roma, con magnitudo 3.7. Ma è stata avvertita da tutti, a Siena e Firenze: da chi era al lavoro, da chi a Siena si preparava al prossimo Palio del 2 luglio, da chi stava sostenendo l’orale della maturità nelle scuole superiori e anche dai tanti turisti che affollano le città d’arte. Mentre a Firenze non si sono registrate reazioni, a Siena e in Valdelsa qualcosa è successo. La prima mossa l’ha fatta il sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, che ha chiuso per ieri e oggi i musei civici, la Torre del Mangia e ha fatto uscire da Palazzo Pubblico i dipendenti al lavoro. Anche il Palazzo di Giustizia è stato evacuato e dipendenti e clienti sono usciti da Rocca Salimbeni, sede storica del Monte dei Paschi. Qualche istituto superiore ha deciso di far sostenere gli esami orali ai maturandi nel piazzale delle scuole. Per qualche calcinaccio caduto, è stata disposta la chiusura al traffico di Porta Tufi, una delle otto porte della cinta muraria. A Poggibonsi il sindaco David Bussagli, che è anche presidente della Provincia, dopo aver rivelato che "la scossa ha spinto molte persone a scendere in strada", ha rassicurato tutti. "Non risultano criticità né danni a persone o cose".