Roma, 4 aprile 2019 - Non si fermano le protesta a Torre Maura contro l'arrivo di alcune famiglie rom: in una nota CasaPound Italia annuncia una manifestazione per sabato mattina : "Siamo gli unici presenti nelle periferie e rigettiamo al mittente le accuse del sindaco Raggi - si legge in una nota - A fomentare odio e crea tensione è chi invece di portare risposte e soluzioni, scarica nei quartieri popolari decine di rom a spese dello Stato. Noi non facciamo passi indietro". Intanto oggi la procura invia l'informativa della Digos di Roma sui fatti accaduti martedì scorso. Gli investigatori hanno esaminato alcuni filmati per individuare i responsabili dei danneggiamenti e delle violenze, nate a seguito del trasferimento di alcuni rom nel centro di accoglienza di via dei Codirossoni. La protesta era degenerata in atti di vandalismo con tre cassonetti usati come barricate, e poi dati alle fiamme, e con il blocco della consegna dei pasti ai rom all'interno della struttura. Sempre martedì, in tarda serata, è stata bruciata un'auto in uso alla cooperativa che gestisce il centro d'accoglienza. Tensioni continuante anche ieri nel corso dei trasferimenti dei rom.
EDITORIALE Ma non è solo odio razziale - di Michele Brambilla
Torre Maura, borgata in rivolta: "Noi sfiniti, ora basta" - di Giovanni Rossi
DI MAIO - "Ci sono tensioni sociali da sgonfiare che vengono dall'una e dall'altra parte e queste si sgonfiano aumentando il benessere dei cittadini - commenta Di Maio -. Credo siano tensioni sociali legate al fatto che tanti italiani sono in difficoltà", anche se "non giustifico mai chi calpesta il pane e gli atti di violenza".
VIDEO SPOPOLA SU WEB: NON SONO D'ACCORDO - Intanto sui social sta spopolando il video che riprende un giovane di 15 anni, Simone, residente nel quartiere, mentre dice la sua a Mauro Antonini, uno dei leader romani di CasaPound. Mentre Antonini ripete "siamo tutti d'accordo", il ragazzo spunta e replica "no, io so' de Torre Maura e non so d'accordo". Una frase diventata un meme sui social.
Il giovane rivolto verso l'esponente di CasaPound: "Quello che sta facendo lei è una leva sulla rabbia del quartiere mio per i suoi interessi. Secondo me quello che è successo ieri era solo uno strumento per far sentire a tutte le istituzioni che Torre Maura sta in una situazione di degrado, quindi non è che scendono tutti in piazza per i rom".
"A me 70 persone non cambiano la vita - continua il ragazzo - il mio problema è che mi svaligiano casa, non chi me la svaligia. A me non sta bene che bisogna sempre andare contro una minoranza. Secondo me nessuno deve essere lasciato indietro: né italiani, né rom né africani".
L'intervento del ragazzino è piaciuto alla sindaca Virginia Raggi che rilancia il video sulla sua pagina Facebook: "Ecco i veri cittadini di TorreMaura. Grazie Simone. A Roma non c'è spazio per gli estremismi di Casapound e Forza Nuova".
RESIDENTI: NON SIAMO RAZZISTI - Molti degli abitanti del quartiere di Torre Maura che anche oggi stanno presidiando il centro per impedire l'arrivo di diverse famiglie nomadi spiegano il loro punto di vista: "Non siamo razzisti, abbiamo solo paura. Abbiamo paura che vengano a rubare nelle nostre case- mio figlio che ha sei anni non dorme da due giorni per la preoccupazione", dice Federica. Si aggiunge Virginia: "Ci chiamano razzisti, ma noi siamo spaventati. Questa periferia già è degradata. Perché la sindaca, visto che ci tiene tanto, non porta i bimbi rom sotto casa sua?". Comunque i residenti sono decisi a continuare: "Non andremo via da qui fino a quando non sarà stato trasferito l'ultimo rom ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni. Non possiamo stare a guardare". Il centro è presidiato dalle forze dell'ordine.
INSULTATI I GIORNALISTI - Presi di mira i cronisti, alcuni cittadini hanno urlato: "Siete dei servi, avete raccontato quello che volevate non la verità. Ci fate passare per quelli che non siamo, noi chiediamo solo aiuto".
ROM: CI SENTIAMO SEQUESTRATI - E nel centro i rom sono altrettanto preoccupati, spiega un nomade da dietro al cancello del centro di accoglienza di via dei Codirossoni: "Non siamo tutti cattivi, non siamo animali, abbiamo paura. Qui dentro ci sentiamo sequestrati. Nostri figli sono nati in Italia". Poi aggiunge: "Dicono che è sempre colpa nostra ma non è così. Noi cerchiamo di integrarci, io faccio il meccanico e i nostri figli sono nati in Italia. Noi abbiamo paura, i bambini si svegliano continuamente la notte. Ma perché questa gente urla? Perché vogliono ammazzarci?".
OPERAIO ROM - Ai microfoni de 'L'Italia s'è desta' su Radio Cusano Campus è intervenuto Musli Alievski, operaio di etnia rom che dal utilizza i suoi giorni di ferie dal lavoro per aiutare i profughi che fuggono dalle guerre ed è candidato in una coalizione di centrosinistra alle elezioni del Comune di Pesaro. "Può sembrare strano, ma ci sono anche rom integrati come me. L'80% dei rom presenti in questo Paese sono cittadini italiani, questa è una cosa che bisognerebbe far capire alla gente. I campi rom non dovrebbero neanche esistere, perchè così escludi dalla società queste persone. Vale lo stesso per i campi profughi. I campi rom vanno superati, ci sono anche fondi europei a disposizione per superarli, il problema è che non sono mai arrivate direttive su come farlo". Sulle proteste a Torre Maura. "Non c'è giustificazione, c'è un pregiudizio forte verso i rom che vengono considerati delinquenti, scippatori questo è razzismo vero e proprio. Stiamo parlando di 33 bambini e 22 donne, di cui 3 in gravidanza, che sono stati oggetti di una violenza inaudita. Non si può giustificare una cosa così".