Torino, 17 febbraio 2024 – Un doppio trapianto le ha salvato la vita, lei è diventato l’uomo dei record a 56 anni. Prima di tutto, come sta?
"Sto bene, ho solo il problema del ginocchio destro rotto che non c’entra niente con l’operazione, è successo poche settimane prima, colpa di una caduta. Sul doppio trapianto, niente da dire”. Il paziente 56enne operato a Torino risponde al telefono da casa.
E’ stato coraggioso, ad affrontare questo lungo percorso di 120 giorni.
"L’alternativa era la morte. Invece sono rinato”. La voce s’incrina: “Ho scelto di poter veder crescere mia figlia. Se non mi operavo, me ne sarei andato in orizzontale”.
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Riesce ad essere anche ironico.
"E’ una difesa. Comunque sono un pioniere, sono sempre stato per il futuro. Qualcuno deve pur iniziare”. Chi l’ha aiutata in questi mesi?
"Se non fosse stato per mia moglie e mia figlia non sarei qui”.
Quali rinunce deve fare oggi?
"Devo stare a dieta, non posso mangiare alcuni cibi, devo pesare tutto. Ma ripeto: l’alternativa era la morte”. Ride: “Alla fine posso consigliarlo. Questa mi è venuta così”. Chapeau.