Sabato 21 Dicembre 2024
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Playstation in sala operatoria, il chirurgo: “Il futuro è la robotica. Ecco cosa ci attende”

Roberto Migliari, direttore di Urologia al Mauriziano, ha eseguito un intervento di calcolosi con il robot Ily. “Il prossimo passo: l’intelligenza artificiale”

Playstation in sala operatoria al Mauriziano

Torino, 27 luglio 2023 – Playstation in sala operatoria. Dottore, com’è andata? “Detto così sembra che giochiamo, in verità stiamo parlando di un controller”.  Roberto Migliari, direttore della Urologia al Mauriziano di Torino, nei giorni scorsi ha operato un paziente cinese, affetto da calcolosi renale complessa, utilizzando il nuovo robot ILY, nato per la chirurgia endoscopica.

Un controller marcato playstation. Lo strumento più amato dai ragazzini.

“Ha mille tasti. Permettono di muovere un braccio meccanico che ha la possibilità di andare avanti e indietro ma in contemporanea anche di girarsi su se stesso, in un verso e nell’altro. E poi è in grado di far muovere i tiranti, una sorta di rotelline che fanno piegare la punta dello strumento verso l’alto o verso il basso”. 

Come si è arrivati all’uso del controller nella chirurgia?

“Uno dei problemi in questo tipo di operazioni è l’esposizione degli operatori ai raggi X. Non solo, manualmente si sarebbe costretti a mantenere una stessa posizione anche per 10 minuti. Questo provoca stanchezza”.

E potrebbe aumentare il rischio di errore.

“Esatto. Invece lo strumento rimane fermo finché non cambiamo noi la posizione”.

Ma il paziente quando sa che in sala operatoria c’è una playstation come reagisce?

“Ormai la chirurgia robotica è il futuro, il paziente sa che questo controller permette di essere estremamente più accurati e di mantenere la posizione senza che l’operatore si stanchi”.

Quale sarà la prossima tappa?

“Anche noi dovremo misurarci con l’intelligenza artificiale. Che ad esempio ci farà capire quanto è duro il calcolo e quindi quanta potenza erogare”.

Che fine farà la famosa mano ferma del chirurgo?

“Ma la robotica ci sta dando la possibilità di fare molti più movimenti di quelli che ci sono permessi oggi. Rende estremamente più sicuro l’intervento e questa è la nostra prima preoccupazione. E poi la macchina non decide nulla. Come nella F1: può essere sofisticatissima ma la differenza la fa il pilota”.