Venerdì 17 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

A 13 anni sviene e si addormenta in classe, poi la confessione: “Non dormo perché temo che papà uccida mamma”

Il caso a Torino: una professoressa si è insospettita e l’ha convinta a parlare con lo psicologo della scuola. Così si sono scoperti i maltrattamenti in famiglia e l’uomo è stato condannato

Scarpe rosse per ricordare le donne vittime di violenza (Ansa)

Scarpe rosse per ricordare le donne vittime di violenza (Ansa)

Torino, 18 gennaio 2025 – Maltrattamenti e minacce di morte da parte del padre alla madre. È questo che, per mesi, ha agitato le notti di una tredicenne di Torino, al punto da non farla dormire per timore che l'uomo uccidesse la donna. Così la ragazzina finiva per addormentarsi o svenire in classe, secondo quanto riporta La Stampa che racconta l'intera vicenda. L'ultimo episodio lo scorso maggio, quando un'insegnante si insospettisce e la porta dallo psicologo della scuola. Qui l'adolescente si apre e racconta che la notte non riusciva a dormire ed era preda di allucinazioni: vedeva il padre aggirarsi per casa con i coltelli in mano.

A questo punto scatta l'indagine e i carabinieri contattano la mamma, che riferisce gli insulti e le vessazioni subite da parte del marito. L'uomo era addirittura arrivato a inserirle una app sul telefonino per monitorarne gli spostamenti, poi quando lei gli aveva detto che intendeva separasi erano iniziate le minacce di morte.

Immediatamente è stato quindi avviato il protocollo per i reati da codice rosso: la donna è stata portata in un luogo protetto insieme alle due figlie, di cui ha ottenuto l'affidamento esclusivo. L'uomo è finito a processo ed è stato condannato a due anni per effetto del patteggiamento. Ora sarà obbligato a frequentare per un anno un centro di recupero per uomini violenti.