Lunedì 3 Marzo 2025
REDAZIONE CRONACA

Adesso i ladri rubano anche i tombini

Preoccupazione per possibili atti di vandalismo contro le vetrine

Un tombino scoperto

Prato, 3 gennaio 2015 - Dopo il rame tocca alla ghisa. Nel mirino dei malfattori, oltre alle grondaie

e ai fili in metallo, adesso sembra siano finiti anche i tombini di varie strade della città. La segnalazione arriva dal gruppo Facebook “Sei di Prato se...’’ che nel giro di due giorni ha postato due foto per segnalare la rimozione dei tombini prima in via Marco Roncioni e poi in via della Solidarietà.

I tombini, scrivono nei vari commenti al post i membri del gruppo di facebook, potrebbero tranquillamente essere usati per rompere le vetrine dei negozi e degli uffici o i vetri delle auto in sosta. La pericolosità delle strade dove attualmente i tombini sono rimasti aperti, inoltre, preoccupa i residenti e non solo. Il rischio più temuto è che qualche passante, non accorgendosi della buca, possa caderci dentro inavvertitamente o inciampare facendosi seriamente del male.

Anche per le auto in movimento, in particolare per gli pneumatici, inoltre, queste buche a cielo aperto capaci di passare facilmente inosservate possono essere fatali.

Nel frattempo, sempre da Facebook, ma stavolta dalla pagina del gruppo “Prato si ribella a qualsiasi tipo di illegalità”, arriva la proposta di una convenzione con assicurazioni e carrozzerie per aiutare tutti i cittadini (e sono molti in qualsiasi zona della città) che trovano o hanno trovato l’auto distrutta e rovinata dai vandali. In particolare dal gruppo, che conta 2700 iscritti, si chiede al sindaco Biffoni una attenzione particolare contro il fenomeno dei finestrini spaccati.

«La città non riesce a difendersi a causa della mancanza di leggi adeguate e di supporti dalle altre istituzioni – ha commentato Francesca Cadeddu, l’amministratrice del gruppo - Per questo proponiamo al Comune di stipulare questa convenzione per andare incontro alle difficoltà dei cittadini che, già colpiti dagli aumenti delle tasse, si vedono costretti a mettere mano al portafogli per cause di forza maggiore».