Milano, 13 giugno 2023 – Lo hanno chiamato il ‘mausoleo della gens berlusconiana’ perché, nelle intenzioni del committente, era destinato ad accogliere la salma sua e di almeno 36 tra familiari e collaboratori più stretti.
È il monumento funebre in stile egizio, ispirato alla tomba di Tutankhamon e circondato da un colonnato, che Silvio Berlusconi fece erigere, negli anni Novanta, all’interno del parco di Villa San Martino ad Arcore, sua residenza ufficiale dal 1973. L’opera fu affidata all’artista Pietro Cascella, che ne parlò in un’intervista nel 2006.
Assenti simboli religiosi o cattolici
L’edificio comprende una dimora sotterranea, cui si arriva dopo un’imponente scalinata e un portone di ferro. Al centro, c’è una tomba in marmo rosa. Poi, altre quattro tombe allineate alle pareti e un ‘dormitorium’ con 36 loculi, in un locale separato. La tomba centrale spettava, naturalmente, allo stesso Cavaliere, che volle, poi, fregi di ganci alle pareti - a simboleggiare il legame dell’amicizia - bassorilievi con frutta e cibo e un motore Ruggerini per riscaldare e illuminare il sotterraneo. Il resto fu lasciato alla fantasia di Cascella che, in alto, realizzò dodici colonne sovrastate da sfere, semisfere e figure in grado di ricordare il noto capolavoro di Picasso, ‘Guernica’. Per il colonnato, parte dell’opera intitolata ‘Volta celeste’, furono necessari cento tonnellate di marmo di Carrara, fatto arrivare direttamente dalle Alpi Apuane, e tre anni di lavoro. L’unica condizione posta da Berlusconi era che il mausoleo non avesse croci, né altri simboli di carattere religioso. C’è chi giura, tuttavia, che l’opera presenti alcuni simboli ispirati alla massoneria e all’esoterismo.
I loculi per i fedelissimi
Non solo familiari: alcuni dei 36 loculi presenti nel mausoleo sarebbero riservati, secondo le intenzioni del Cavaliere, ai suoi collaboratori più fedeli, da Gianni Letta ad Adriano Galliani, da Fedele Confalonieri a Cesare Previti. Il giornalista Emilio Fede – considerato uno dei possibili ‘inquilini’ dei loculi – aveva parlato del mausoleo in un’intervista del 2008, definendolo ‘un luogo di grande serenità e raccoglimento’. Non è affatto sicuro, tuttavia, che il mausoleo possa ospitare le spoglie dell’ex premier: la legge italiana, infatti, vieta di seppellire i corpi dei defunti in luoghi differenti dai cimiteri.
L’impianto di riscaldamento
Si era sparsa la voce, a un certo punto, che il mausoleo contenesse un impianto di ibernazione, l’ultimo sogno di immortalità del Cavaliere. A suffragare la tesi la notizia di una variazione all’impianto elettrico di Villa San Martino, con un’importante apporto verso il mausoleo. Ma qualche anno fa fu Emilio Fede a smentire le ipotesi in merito. Si tratta, a parere dell’ex direttore del Tg4 e ai tempi molto vicino a Berlusconi, di un impianto di riscaldamento. Pensato proprio per allontanare l’idea di morte che arrivava dal freddo del marmo e dalla temperatura sotterranea del mausoleo.