Domenica 23 Marzo 2025
STEFANIA TOTARO
STEFANIA TOTARO
Cronaca

Tiktoker suicida. L’odio social non si ferma neppure dopo la morte

Gli inquirenti indagano per istigazione. E c’è chi scrive: "Ha fatto bene". L’ipotesi che il ragazzo avesse già maneggiato la pistola con cui si è sparato. Da qui l’ipotesi di omessa custodia per il padre che teneva l’arma in uno zainetto.

Davide Garufi, 21 anni, aveva cambiato identità in Alexandra e si diceva ’non binario’

Davide Garufi, 21 anni, aveva cambiato identità in Alexandra e si diceva ’non binario’

SESTO SAN GIOVANNI (Milano)Si aggiunge l’ipotesi di omessa custodia di arma da fuoco a quella di istigazione al suicidio per la morte di Davide Garufi, 21 anni, il tiktoker di Sesto San Giovanni che aveva raccontato online il suo percorso alla scoperta della sua identità di genere e che mercoledì si è ucciso con un colpo della pistola che appartiene al padre, guardia giurata per un istituto di vigilanza privata, il quale sembra fosse solito lasciarla in uno zainetto in casa al ritorno dal lavoro.

Secondo gli inquirenti, in passato, Davide aveva già maneggiato l’arma che ne ha spezzato la giovane vita. Sulla circostanza stanno indagando i carabinieri, coordinati dalla Procura di Monza, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio per sottoporre il giovane all’autopsia. Un atto dovuto nei casi di morti violente, ma che sarà utile anche a chiarire se avesse assunto indebitamente farmaci come, secondo i primi accertamenti, aveva già fatto una volta in passato. Al vaglio dei tecnici il computer e il telefonino del ragazzo per verificare eventuali implicazioni di terze persone, anche se al momento non sarebbe emerso ancora alcun dato rilevante in questo senso, dopo gli insulti apparsi sul profilo social di Garufi.

Il giovane, a partire dal 2020, ha pubblicato contenuti ironici, poi ha raccontato una parte molto personale della propria vita, ovvero la sua nuova identità transgender, con il nome di Alexandra. Nessuna procedura di transizione risulta comunque avviata, stando a quanto riferiscono i familiari. Sempre sui social, il ragazzo ha successivamente di nuovo adottato l’identità di Davide, come appartenente alla categoria "non binario".

Sarebbe stato a partire da questo momento che sotto i suoi post sono comparsi commenti con insulti, che ora sono sotto la lente degli inquirenti. Dalle testimonianze della famiglia, a cui il giovane avrebbe confidato la sua omosessualità, e degli amici, è emerso il profilo di un ragazzo molto fragile, anche a causa di trascorsi lutti e presunte incomprensioni nella cerchia delle persone intorno a lui. Messaggi d’odio di cyberbullismo e transfobia sono stati pubblicati anche dopo l’annuncio della morte. "Ha fatto bene", ha scritto qualcuno. "Beh dai era imbarazzante comunque", ha fatto eco un altro. C’è addirittura chi è arrivato ad accusarlo di aver simulato il suicidio per generare hype, cioè traffico social.

In tanti si sono invece schierati con Davide e contro i leoni da tastiera. "Ancora nel 2025 dobbiamo sentire queste orribili notizie perché siete tutti bravi a giudicare la vita degli altri... tutti bravi dietro a una tastiera". Anche il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, si è espresso su Facebook. "Il mio pensiero va ad un giovane di Sesto che ci ha lasciati troppo presto. A nome di tutta la comunità, è con profondo dolore che esprimo il mio più sentito cordoglio per la scomparsa di Davide Garufi e la mia totale vicinanza alla sua famiglia e ai suoi cari. Al di là di ogni considerazione, ciò che rimane è l’immane tragedia di una vita spezzata. In attesa che le indagini facciano il loro corso, quanto accaduto ci ricorda con forza quanto sia urgente e necessario contrastare ogni forma di bullismo e sopraffazione per rimettere al centro la cultura del rispetto e della dignità. Ciao Davide".