Venerdì 20 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Omicidio Thomas Bricca, arrestati padre e figlio. La svolta dopo quasi sei mesi

Il ragazzo ucciso ad Alatri per uno scambio di persona. Il cerchio si è stretto su Roberto Toson, 47 anni, e il figlio Mattia di 22. A sparare sarebbe stato proprio quest’ultimo

Alatri (Frosinone), 18 luglio 2023 - Svolta nelle indagini sull'omicidio di Thomas Bricca, il 19enne ucciso lo scorso 30 gennaio ad Alatri. Oggi sono stati arrestati Roberto Toson di 47 anni e il figlio Mattia. La Procura della Repubblica di Frosinone ha rilevato quelle che ritiene gravi incongruenze tra i racconti che hanno fornito agli inquirenti durante questi mesi di indagini e quanto trovato invece sullo smartphone della vittima. I due sono accusati di omicidio volontario.

La procura: “Ha sparato Mattia”

Thomas venne raggiunto da un colpo di pistola mentre si trovava insieme a un gruppo di amici in Largo Cittadini nella zona Girone. A sparare due persone con il volto coperto dal casco integrale in sella a uno scooter T-Max, che poi si erano dileguate facendo perdere le loro tracce. Nonostante il delicato intervento a cui fu sottoposto presso l'ospedale San Camillo di Roma, il ragazzo morì dopo due giorni.

Secondo la procura a fare fuoco – almeno due volte – fu Mattia Toson, mentre il padre Roberto era alla guida del mezzo. “È stato ucciso nel corso di un contrasto tra due bande per uno scambio di persona. Indossava un giubbino bianco come il reale obiettivo dell'agguato”, ha spiegato il procuratore capo di Frosinone, Antonio Guerriero, in conferenza stampa.

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La spedizione punitiva e lo scambio di persona

La sera precedente al delitto, nel centro storico di Alatri c'era stata una lite al culmine della quale Francesco Dell'Uomo (zio acquisito di Mattia Toson) era stato picchiato e appeso nel vuoto a una balaustra. A farlo era stato un gruppo rivale “capeggiato” da un ragazzo di origini marocchine Omar Haudy entrato in contrasto con i Toson. La sera del 30 gennaio Thomas era insieme a un gruppo di amici, tra cui anche Omar ed entrambi indossavano un giubbino di colore chiaro. Da subito le indagini avevano ipotizzato che si fosse trattato di una spedizione punitiva dei Toson per l'aggressione a Dell'Uomo e che Bricca fosse stato vittima di uno scambio di persona.

Oggi il capo della Procura ha chiarito che Bricca non aveva partecipato alle risse dei giorni precedenti. "Episodi di estrema violenza a seguito dei quali un componente del gruppo Toson ha riportato gravi ferite – ha spiegato il magistrato – . Un affronto che Mattia e Roberto Toson, come emerge dall'ordinanza, hanno deciso di risolvere organizzando la spedizione omicida. Era l'unico modo per non perdere la loro credibilità sul territorio".

Il funerale di Thomas Bricca, ucciso ad Alatri lo scorso 30 gennaio (Ansa)
Il funerale di Thomas Bricca, ucciso ad Alatri lo scorso 30 gennaio (Ansa)

Indagini difficili

“L'attività investigativa è stata resa più complessa dal contesto ambientale in cui i fatti sono avvenuti, caratterizzata da una particolare reticenza – ha spiegato il colonnello Alfonso Pannone, comandante provinciale dei carabinieri di Frosinone –. Abbiamo dovuto fare ricorso a centinaia di intercettazioni ambientali e telefoniche e all'uso di droni per ricostruire i fatti, rilevando che non c'era riscontro alle versioni fornite dai due indagati, che anzi erano precostruite”. Sono state intercettate oltre 40 utenze telefoniche centinaia di conversazioni, ci sono state varie intercettazioni ambientali e su due computer, ha detto il colonnello Italino Guardiani, comandante del Reparto Operativo. Attraverso questi elementi i carabinieri hanno ricostruito che “Roberto e Mattia Toson non erano nei luoghi in cui avevano dichiarato di essere al momento del delitto e cioè a una festa di compleanno. I loro telefoni erano spenti proprio per non lasciare tracce informatiche”.

Ma perché il gruppo di Omar e quello dei Toson erano in conflitto? Nelle ore immediatamente successive al delitto si era parlato di droga. “Avevano interessi contrapposti”, si è limitato a dire il procuratore senza però spingersi oltre “in quanto non abbiamo individuato elementi concreti che ci consentano di dire o contestare altro”. Guerriero ha anche spiegato che le indagini proseguono perché non è stata ancora ritrovata né l’arma del delitto né lo scooterone usato per l’agguato e la fuga.

Il padre di Thomas

Soddisfatto dell’arresto Paolo Bricca, il papà di Thomas. “Sono felicissimo, ma mancano ancora importanti tasselli. Ora comincia la grande battaglia dei processi”, ha detto l’uomo all’Ansa. “Non abbiamo ancora vinto niente, speriamo che ora riescano a farli parlare”, aggiunge rimarcando che sono tanti ancora i pezzi che mancano come ”lo scooter e la pistola e chi li ha forniti ai criminali”. “Io avevo perso le speranze, soprattutto davanti alla strafottenza di quelle persone che addirittura salivano in paese a provocare”, ha concluso. 

"Buona galera boss", ha scritto invece su Facebook lo zio di Thomas, Lorenzo Sabellico. Sotto il suo post una sfilza di commenti da “era ora”, “quanto ci è voluto” e “giustizia”.

Il Comune si costituirà parte civile

Il Comune di Alatri ha fatto sapere che si costituirà parte civile nel procedimento per l'omicidio di Thomas Bricca. "Mai come oggi mi sento di rappresentare una comunità che attendeva Giustizia e che ora ha avuto un chiaro segnale di presenza dello Stato", ha detto il sindaco Maurizio Cianfrocca.