Venerdì 25 Ottobre 2024
PIERLUIGI TROMBETTA
Cronaca

Le testimonianze dei sopravvissuti all’esplosione a Bologna: “Ho pensato al terremoto”

Parlano i feriti lievi ricoverati a Persiceto. Anzaldo: “Ho preso una botta fortissima alla testa”. Il giovane Benkahmri: “Sono stato colpito al costato”. Una lavoratrice interinale: c’era odore di gas: “Qui ci sono problemi, basta entrare per capirlo”

Bologna, 24 ottobre 2024 – “Sono in Toyota da 18 anni e mai avrei pensato che potesse succedere una cosa del genere. Sono senza parole e profondamente dispiaciuto per i colleghi che non ce l’hanno fatta”.

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Da sinistra, Reymundo Anzaldo e Aymen Benkahrimri, due degli operai rimasti feriti ieri nell’esplosione allo stabilimento della Toyota Material Handling

A parlare è l’operaio Reymundo Anzaldo, 60 anni, di origini filippine, da 31 anni in Italia, a Bologna, seduto su una sedia a rotelle, con una ferita lieve alla testa. E con lui ci sono altri due feriti lievi che i medici del 118 hanno portato al pronto soccorso dell’ospedale Santissimo Salvatore di San Giovanni in Persiceto, nel Bolognese, a pochi chilometri di distanza dallo stabilimento della Toyota Material Handling.

In corsia, anche alcuni poliziotti del commissariato della polizia di Stato di Persiceto, per dare un supporto psicologico ed emotivo. Ma sulla sicurezza nello stabilimento punta il dito una lavoratrice assunta da alcuni mesi con contratto iterinale, scampata all’incidente. "Qui – argomenta – ci sono sempre problemi, soprattutto alla linea 1. Si fanno spesso tanto male, in molti. Si vede da quando uno entra che c’è qualcosa che non va”.

“Al momento dell’esplosione – racconta ancora l’operaio filippino – ero intento alla sicurezza del carrello, quando c’è stato il boato e qualcosa mi ha colpito alla testa. Poi ho capito che la causa della botta era stata la fortissima esplosione nella fabbrica. Così forte e di una tale potenza tanto che i detriti hanno colpito anche gli operai più lontani da me in quel momento”.

Al suo fianco, sdraiato su una barella, c’è il giovane collega Aymen Benkahmri, 25 anni, e da circa tre anni al lavoro in azienda, intento a rassicurare i parenti al telefono.

“Stavo salendo sul carrello elevatore – racconta il ragazzo – quando ho sentito l’esplosione e poco dopo sono stato colpito al costato da qualche oggetto che è volato via. Uno spavento tremendo, mai provato una paura del genere”.

Il terzo ferito lieve è un operaio italiano, Alberto Sarti, di 47 anni, seduto su una sedia a poca distanza da loro. "Mai avrei pensato – afferma Sarti – che potesse accadere una cosa del genere nella fabbrica. Sono rimasto ferito e sto aspettando che mi mettano dei punti di sutura per chiudere alcune ferite che l’esplosione mi ha procurato. Spero di poter rientrare a casa presto. Ho già avvertito i familiari di venirmi a riprendere”.

“Per quanto riguarda il tema della sicurezza in fabbrica – dice ancora Aymen Benkahmri – c’è moltissima attenzione. Dobbiamo camminare nelle corsie predisposte, dobbiamo indossare i guanti. E chi viene sorpreso a non osservare i regolamenti viene redarguito. Posso assolutamente testimoniare che la sicurezza riguardo al personale, vista anche la mole dell’alto numero di operai che lavorano nella fabbrica, è altissima e non è mai mancata”.